Il maestro Giuseppe Sella, dell’istituto comprensivo “Corrado Alvaro” di Petronà, in provincia di Catanzaro, si ripete: dopo aver donato lo scorso anno un ping pong con i soldi del bonus merito, quest’anno, una volta ottenuta nuovamente la somma destinata ai “docenti migliori”, regala i soldi agli studenti, che la useranno per la didattica o le attrezzature sportive.
Giuseppe Sella, infatti, ha regalato il 9 Gennaio 2018, il suo bonus premiale agli alunni: 300 euro sono stati consegnati alla Sindaca dei ragazzi e delle ragazze di Petronà, Ilary Bubbo con la preghiera di spenderli per cose utili per le scuole di Petronà, ma anche di Cerva e Andali. Il docente ha quindi mantenuto la promessa fatta prima di Natale
Infatti, il responsabile della scuola primaria di Petronà ha realizzato due desideri con una sola azione, ovvero ha senza dubbio operato un gesto di generosità, ma allo stesso tempo ha sottolineato la sua contrarietà al bonus merito, invitando a leggere questo regalo agli studenti anche come un gesto di protesta.
Generosità, senza dubbio, perché rinuncia a qualcosa di suo per gli alunni e la loro gioia di apprendere divertendosi. Protesta perché è persuaso dalla convinzione che il bonus premiale non aiuti la collegialità.
Il maestro Giuseppe Sella ha dichiarato infatti: “La nostra scuola dispone di un Consiglio comunale dei ragazzi e mi piace molto l’idea che possano gestire un po’ di soldi per comprare qualcosa che avrà una ricaduta positiva sulla didattica penso a libri o attrezzature sportive. Decidono i ragazzi e le ragazze. I soldi vanno alla scuola, non ai docenti che già percepiscono uno stipendio. Il mio gesto è sì un regalo, ma anche una protesta perché il bonus premiale mette gli insegnanti gli uni contro gli altri, penalizza la collegialità, porta diatribe laddove servirebbe armonia, sottrae alla scuola risorse che potrebbero essere spese diversamente.”
Lo scorso anno, come ricordato in apertura, lo stesso insegnante aveva utilizzato i soldi del bonus merito per comprare un tavolo da ping pong, con lo scopo di insegnare ai propri studenti un gioco, ormai, d’altri tempi. E un anno fa, Giuseppe Sella sottolineava di non essere interessato alla pubblicità: “Ho sempre pensato che l’impegno di un docente non debba essere incentivato, perché è un nobile mestiere che riesce meglio se lo fai con amore, gioia, disponibilità, empatia, senza pensare ai soldi. Basta lo stipendio“.
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