I sindacati si aspettavano che la legge di bilancio cancellasse il bonus per il merito, ma le cose sono andate in modo del tutto diverso, tanto che, in concomitanza con la chiusura dei lavori della Commissione, Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Uil Scuola e Snals hanno deciso di interrompere le relazioni con il Ministero ritirandosi dal tavolo contrattuale per la mobilità e chiedendo un incontro politico con la Ministra Valeria Fedeli.
Difficile però che, a questo punto, la situazione si raddrizzi e si possa tranquillamente aprire il tavolo contrattuale.
La Commissione Bilancio, come abbiamo già ripetuto, non ha dato nessuna risposta sulla questione principale e cioè sulla richiesta dei sindacati di un aumento delle risorse disponibili per il contratto scuola. A sfavore della richiesta ha giocato ovviamente il timore di una rincorsa ad eventuali aumenti da parte delle altre categorie del pubblico impiego.
D’altra parte i numeri del comparto scuola sono imponenti (più di un milione di dipendenti) tali da rendere necessarie somme significative anche per aumenti modesti: basti pensare che per far arrivare in busta paga 10 euro al mese a ogni dipendente lo stanziamento necessario è pari a più di 200 milioni. Se poi si parla di 200 euro netti (è la richiesta del gruppo FB Professione Insegnante) o addirittura 300 (lo chiede “Il sindacato è un’altra cosa”, minoranza della Flc) si arriverebbe a 4 o 6 miliardi di euro.
Per la verità un emendamento approvato in Commissione parla di aumenti delle risorse contrattuali. E’ prevista infatti la creazione di un’apposita sezione nel fondo da ripartire per l’attuazione dei contratti del personale delle amministrazioni statali (10 milioni nel 2018, 20 milioni nel 2019 e 30 milioni a decorrere dal 2020) “per valorizzare attraverso la contrattazione collettiva nazionale – spiega la ministra Fedeli – le docenti e i docenti che si impegneranno particolarmente nella formazione, nella ricerca, nella sperimentazione didattica o che raggiungeranno particolari risultati nella diffusione nelle scuole di modelli di didattica per lo sviluppo delle competenze”.
La sensazione è che questa misura venga letta dai sindacati come una mezza provocazione: dopo aver chiesto (anzi preteso) il trasferimento del bonus per il merito nelle risorse contrattuali, si vedono offrire 10 milioni di euro da assegnare non a tutti ma solo ai “più meritevoli.
Per il momento anche i 2mila posti di organico potenziato per l’infanzia sono saltati e quindi da questa fase i sindacati escono piuttosto malconci.
Va anche detto che a partire da giovedì mattina la legge andrà in aula e qualche novità potrebbe anche esserci. Ma, in ogni caso, si tratterà di minuzie.
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