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Bonus merito, perché ho preso poco? Il preside non deve spiegare nulla al singolo docente

C’è ancora un po’ di confusione sulle modalità di assegnazione del bonus premiale introdotto dal comma 126 della Buona Scuola.

Lo “stanziamento di euro 200 milioni annui a decorrere dall’anno 2016”, spalmato sui circa 8.500 istituti sparsi per il territorio, ha infatti prodotto la formazione dei comitati di valutazione che hanno a loro volta realizzato i criteri di accesso ai finanziamenti ministeriali.

I comitati hanno agito, a loro volta, sulla base delle priorità e delle indicazioni contenute nei Piani dell’offerta formativa, realizzando delle linee guida interne ad ogni scuola più disparate.

Per guidare al meglio le varie fasi di questo processo innovativo, il ministero dell’Istruzione ha realizzato una serie di FAQ, aggiungendo ulteriori risposte nel corso dell’anno, sulla base delle richieste che pervenivano proprio dalle scuole.

Tra le ultime FAQ proposte dal Miur, segnaliamo quella su “come evitare eventuali conflitti di interessi”: nella fattispecie, i dirigenti di Viale Trastevere ricordano che “nell’assegnazione del bonus è importante evitare ogni situazione, anche potenziale, di conflitto di interessi. Infatti, se nell’individuazione dei criteri da parte del Comitato di valutazione eventuali relazioni parentali non determinano situazioni di conflitto di interessi, in quanto a livello collegiale si definiscono criteri sulla base dei quali il dirigente scolastico assegnerà il bonus, diversa è la situazione in cui si trova il dirigente scolastico, in quanto responsabile del procedimento di assegnazione del bonus”.

Pertanto, il ds “che incorra in un conflitto di interessi, anche potenziale, verificabile in una delle condizioni previste dalla normativa vigente (art. 51, Codice di procedura civile; art 6-bis – legge 7 agosto 1990 n.241) è tenuto ad astenersi dalla valutazione e dalla conseguente assegnazione del bonus, informando di tale situazione il Direttore (o il Dirigente preposto) dell ‘USR di competenza. Le determinazioni sulle astensioni sono rimesse al direttore dell’Ufficio scolastico regionale di appartenenza”.

Molto interessante è anche l’ultima risposta fornita da dicastero dell’Istruzione, a proposito su “come dare trasparenza alle scelte e come pubblicare i dati sull’assegnazione del bonus”: ebbene, su questo punto, il Miur sottolinea che dopo aver pubblicato “i criteri stabiliti dal Comitato, in merito alla pubblicazione dei premi per i singoli docenti, mancando un’indicazione di riferimento specifica per la scuola, è opportuno fare riferimento al D.Lgs. 33/2013 come aggiornato da D.Lgs. 9712016 (in vigore dal 23 giugno 2016) all’art. 20, comma 1 e comma 2, in cui si evidenzia che: “Le pubbliche amministrazioni pubblicano i dati relativi all’ammontare complessivo dei premi collegati alla performance stanziati e l’ammontare dei premi effettivamente distribuiti”.

Pertanto, “le pubbliche amministrazioni pubblicano i criteri definiti nei sistemi di misurazione e valutazione della performance per l’assegnazione del trattamento accessorio e i dati relativi alla sua distribuzione, in forma aggregata, al fine di dare conto del livello di selettività utilizzato nella distribuzione dei premi e degli incentivi, nonché i dati relativi al grado di differenziazione nell’utilizzo della premialità sia per i dirigenti sia per i dipendenti”.

“Inoltre – conclude il Miur – risulta quanto mai opportuno che il Dirigente scolastico comunichi le motivazioni delle sue scelte al Comitato di valutazione e a tutta la comunità professionale, in forma generale e non legate ai singoli docenti, proprio per una continua regolazione e qualificazione del processo”.

Ciò significa che un docente dovrà “leggere” tra le motivazioni generali i motivi della sua inclusione o esclusione, ritenuta soddisfacente o meno, riguardo il bonus premiale annuale.

 

Tutte le domande di chiarimento del Miur sul bonus premiale:   

1. Da quale anno scolastico parte la valorizzazione del merito del personale docente nelle istituzioni scolastiche?

2. Quale sarà la somma destinata ad ogni scuola?

3. Il fondo è rivolto a tutti i docenti?

4. Chi stabilisce il bonus per i docenti?

5. Il bonus ha una cifra minima ed una massima a cui attenersi per ogni docente?

6. Come vengono “scelti” dal Collegio dei docenti gli insegnanti che fanno parte del Comitato di valutazione?

7. Per la “scelta” dei due componenti del Comitato di valutazione da parte del Collegio dei docenti è prevista la presentazione di liste come per altre elezioni?

8. Come vengono “scelti” dal Consiglio d’istituto il docente, i genitori (o lo studente per gli istituti d’istruzione secondaria di II grado) che fanno parte del Comitato di valutazione?

9. Gli eleggibili nel Consiglio d’istituto devono essere componenti di quell’organismo?

10. Chi nomina il componente esterno?

11. Come si può assicurare negli istituti comprensivi la rappresentanza dei diversi settori presenti (infanzia, primaria, secondaria di I grado)?

12. Come si procede nella scelta dei membri del Comitato nei CPIA, negli Istituti omnicomprensivi, nei Convitti ed Educandati e nelle Scuole militari?

13. Quando si può ritenere che il Comitato è validamente costituito?

14. Una volta conclusa la fase di scelta dei componenti, il Comitato quando può cominciare a funzionare?

15. Quali sono le regole per la validità delle convocazioni e delle deliberazioni del Comitato?

16. Il Collegio dei docenti e il Consiglio d’Istituto hanno titolo a definire i criteri valutativi per il riconoscimento del merito?

17. La legge 107/2015 individua come base per la definizione dei criteri valutativi tre distinte aree. Il Comitato deve definire i criteri su ogni area oppure può anche escluderne una o due?

18. Molte istituzioni scolastiche sono strutturate in diversi settori, come, ad esempio, gli istituti comprensivi. È opportuno tener conto della presenza di tali settori per l’assegnazione del bonus?

19. Come evitare eventuali conflitti di interessi?

20. Come dare trasparenza alle scelte e come pubblicare i dati sull’assegnazione del bonus?

 

Per tutte le risposte del Miur alle FAQ cliccare qui.

 

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Alessandro Giuliani

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