Il Bonus merito va solo ai docenti di ruolo. E questo lo avevamo già scritto in precedenza. Ma il Tar Lazio ha anche sottolineato l’illegittimità dei ricorsi presentati dai sindacati.
Infatti, come stabilito dalla III sezione-bis del Tar del Lazio, la Flc Cigl e la Gilda non avevano titolo a presentare ricorso al Tar per impugnare i provvedimenti del Ministero dell’istruzione con i quali era stata data attuazione alle disposizioni sul bonus ai docenti più meritevoli previsto dalla legge 107/2015.
Infatti, come riporta Italia Oggi, il Tar ha spiegato che il limite alla legittimazione ad agire dell’organizzazione sindacale, per interessi non esclusivi dell’organizzazione stessa, è rappresentato dall’esistenza di un conflitto d’interessi all’interno della categoria quale conseguenza dell’azione proposta.
In poche parole, il ricorso contro l’esclusione dei docenti precari dal bonus del merito, secondo il Tar, mirerebbe «a tutelare gli interessi esclusivi di alcuni iscritti», si legge nella sentenza, «e proprio sotto quest’aspetto sussiste una situazione di conflitto d’interessi atteso l’eventuale estensione della platea dei beneficiari del Fondo, nei termini invocati in ricorso, andrebbe necessariamente a ledere la posizione dei docenti di ruolo, anch’essi iscritti al sindacato ricorrente, atteso che agisce in asserita rappresentanza anche del personale di ruolo, i quali vedrebbero sensibilmente ridotta la quota per essi disponibile».
Mentre i sindacati, che hanno già annunciato che prenderanno in considerazione l’idea di rivolgersi al Consiglio di Stato, replicano che “c’è un’ampia giurisprudenza europea a tutela dei diritti dei lavoratori a tempo determinato a maggior ragione quando lavorano su posti di organico di diritto”, come ha dichiarato Francesco Sinopoli, segretario Flc Cgil.
Ma sia nel ricorso Gilda, che in quello Flc Cgil, i giudici sono stati chiari: “Ove, infatti, il ricorso dovesse essere accolto sotto il profilo della spettanza del bonus anche ai docenti assunti con contratto a tempo determinato” si legge nel provvedimento “ne deriverebbe la lesione della posizione dei docenti di ruolo, i quali vedrebbero sensibilmente ridotta la quota per essi disponibile, con conseguente necessità di notificare il ricorso ad almeno un docente di ruolo”.
Quindi per il Tar Lazio, non esisterebbe alcuna discriminazione, per quanto riguarda il bonus merito, fra docenti precari e di ruolo in questo senso.
Il motivo di questa decisione del Tar, i giudici la rintracciano nella legge 107/2015, che prevede l’assegnazione del bonus merito a seguito di una valutazione, dove non sono previsti i docenti precari, che non beneficiano di incarichi triennali e quindi non possono dare il contributo previsto dal PTOF. Di conseguenza, ad incidere sul piano dell’offerta formativa sono i docenti di ruolo, che a seguito del loro apporto hanno diritto ad un riconoscimento del merito.
Tuttavia, i ricorsi impugnati dai sindacati non sono legittimi e quindi si dovrà aspettare la loro prossima mossa, che come riportato in precedenza, hanno intenzione di rivolgersi al Consiglio di Stato.
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