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Bonus per il merito dei docenti: sindacati uniti, anzi no

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L’intesa fra dirigente scolastico e rappresentanze sindacali in materia di distribuzione del fondo per la valorizzazione del merito dei docenti è opportuna o necessaria? Sindacati incerti.

La questione, come si può comprendere, non è puramente liguistica ma di sostanza.
Il problema si pone analizzando con attenzione due documenti sindacali pubblicati in questi giorni.
Da un lato c’è il documento sottoscritto dai 5 sindacati rappresentativi in cui si precisa in modo chiaro e netto che, nell’atto di individuazione degli insegnanti come membri dei comitato di valutazione, il collegio dovrà indicare “nel contempo come opportuna la scelta di ricondurre l’individuazione dei criteri di erogazione all’ambito delle intese fra DS e RSU, stante anche la natura di compenso accessorio che la legge stessa assegna a tali emolumenti, rientranti perciò fra le materie soggette a disciplina contrattuale (art. 45 c. 1 del d.lgs 165/01 modificato dal 150/09)”.
Il documento così prosegue: “I componenti del comitato di valutazione, espressione del collegio che li ha individuati e scelti, potranno – conseguentemente e coerentemente a quanto indicato nel verbale del Collegio – astenersi dal formulare criteri per l’attribuzione del bonus, qualora non siano frutto di una condivisione all’interno del collegio dei docenti e della necessaria intesa in contrattazione di istituto”.
Insomma, è chiaro che per i sindacati del comparto sostengono in modo unitario che l’assegnazione del fondo per la valorizzazione deve necessariamente passare attraverso la contrattazione di istituto e chiedono espicitamente ai collegi dei docenti di deliberare in questa direzione.
C’è però un  ma, perchè è di queste ore un documento che la Cisl Scuola ha inviato ai propri dirigenti scolastici in cui si dà una versione un po’ diversa, forse un po’ edulcorata.
Riportiamo integralmente la parte che riguarda l’assegnazione del bonus:
“Si tratta di una responsabilità spinosa, anche per gli effetti che può generare sul clima relazionale nell’istituto. Occorrerà costruire condivisione e grande trasparenza rispetto alle modalità e ai criteri di valutazione. E’ opportuno curare con grande attenzione la definizione dei criteri affinché siano condivisi, chiari, trasparenti, coerenti con il testo di legge e di effettiva applicabilità, anche in relazione a possibili contenziosi. La definizione dei criteri non può essere una questione ristretta ai membri del Comitato ma dovrebbe essere il frutto di una costruzione comune e condivisa nella comunità scolastica. Per coerenza, il riferimento dovrebbe essere comunque costituito dal Rav, dal Piano di miglioramento, dal Pof. E’ essenziale, allo scopo di evitare di trovarsi in posizione di svantaggio in eventuali contenziosi, curare la motivazione della decisione dirigenziale, ancorandola saldamente ai criteri definiti dal Comitato. Si ritiene opportuna un’intesa con le RSU”.
Forse, a questo punto, i sindacati dovranno chiarire bene la questione sia ai docenti, sia ai dirigenti scolastici: i criteri per la distribuzione del bonus potranno essere tranquillamente definiti dal comitato di valutazione? l’effettiva ripartizione del fondo dovrà essere oggetto di intesa con le RSU? l’intesa con le RSU è opportuna o necessaria? Si tratta di domande importanti anche per evitare che la conflittualità interna incrini in modo decisivo il regolare funzionamento delle scuole.