La maggioranza ci riprova. Dopo essere stato cassato dalla Ragioneria dello Stato per il decreto scuola, l’emendamento che prevede il bonus carta del docente anche ai precari è stato presentato nel pacchetto di circa 10 mila emendamenti al decreto rilancio.
L’emendamento, dopo essere saltato all’ultimo momento, era previsto infatti nel decreto scuola. Adesso è stato riproposto dal partito democratico, con un testo a firma Matteo Orfini.
La novità rispetto al precedente, è che l’importo non sarebbe 300 euro ma 500 euro, esattamente come per i docenti di ruolo: “Il fondo di cui all’articolo 1, comma 123, della legge 13 luglio 2015, n.107, è incrementato di euro 40 milioni limitatamente per l’anno 2020. 6-ter) – Le risorse di cui al comma 6-bis) sono destinate a istituire la carta elettronica per sostenere l’aggiornamento e la formazione del docente delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, che possiede un contratto a tempo determinato contermine finale non anteriore al 30 giugno 2020. La Carta, dell’importo nominale di euro 500 annui, può essere utilizzata per l’acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all’aggiornamento professionale, per l’acquisto di hardware e software. La somma di cui alla Carta non costituisce retribuzione accessoria né reddito imponibile ai fini delle imposte sul reddito delle persone fisiche e degli oneri sociali contributivi e assistenziali. Agli oneri derivanti dal comma 6-bis), nel limite massimo di 40 milioni di euro, si provvede mediante corrispondente riduzione delle risorse delle risorse del Fondo per le esigenze indifferibili, di cui all’articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190. Conseguentemente, all’articolo 8, comma 2, dopo le parole ‘oneri per la finanza pubblica’ aggiungere le parole: ‘salvo quanto previsto dai commi 6-bis e 6-ter dell’articolo 2’.
Se dovesse passare questo testo, anche i supplenti, con contratto al 31 agosto o al 30 giugno, potranno beneficiare del bonus carta del docente per l’aggiornamento professionale.
I 500 euro per i docenti si possono spendere in diversi modi:
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