La polemica fra la senatrice del M5S Bianca Granato e l’Associazione Nazionale Presidi non si ferma; dopo il botta e risposta fra la Granato e il presidente Giannelli, interviene nelle ultime ore Antonio Petrolino, membro del Consiglio Nazionale del sindacato dei dirigenti scolastici.
Petrolino scrive una lettera aperta un po’ ironica che però mette segnala un problema reale e sempre più sentito non solo dai docenti ma anche da molti cittadini “normali”.
“Onorevole Senatrice Granato – inizia Petrolino – non so se, nel momento in cui mi rivolgo a lei con il suo titolo istituzionale, io stia compiendo azione filologicamente corretta. Se, come lei dice, il lavoro si retribuisce e non si premia, il suo compito di rappresentante del popolo è già retribuito mensilmente, a spese dei contribuenti, ed in una misura certamente di molto superiore a quello della quasi totalità dei lavoratori, anche a parità di ore lavorate”.
“Cosa legittima dunque – sottolinea il dirigente dell’ANP – il riconoscimento formale di onorevolezza, che costituisce una sorta di ‘premio’ alla funzione? E, se vogliamo andare un po’ più in là nel ragionamento, cosa legittima il differenziale di retribuzione fra lei ed un qualunque altro dipendente dello stato, assunto a tempo determinato (il suo incarico, credo di ricordare, è a tempo)?”
Ed è qui che Petrolino rileva una contraddizione ed evidenzia un tema che, forse, sta a cuore anche a molti docenti: “Mi risponderà – forse – che la natura dell’incarico da lei svolto e la rilevanza che esso di fatto assume per la vita pubblica è la ragione di quella differenza: ma, se questa è la risposta, non si tratta forse di un premio alla qualità e non di una retribuzione della quantità del lavoro?”
“Visto che lei rappresenta il popolo di quei contribuenti che sopportano un carico fiscale non leggero anche per pagare le manifestazioni pubbliche del suo pensiero – rimarca poi il dirigente ANP – credo sarebbe doveroso offrire ad essi qualche chiarimento altrettanto pubblico in merito. Oppure debbo ritenere che, nel suo caso, la retribuzione sia del tutto separata dal valore della prestazione? benché si tratti di un’ipotesi meritevole di attenzione, gradirei sentire direttamente da lei qualcosa di più”.
In effetti lo stipendio dei parlamentari può apparire elevato o persino sproporzionato, ma certamente è legato ad una funzione del tutto particolare; lo stipendio dei parlamentari serve (o dovrebbe servire) in qualche misura a “premiare” la qualità di un lavoro che non può essere valutato e retribuito in termini puramente quantitativi.
E’ strano, sembra voler sostenere Petrolino, che una senatrice della Repubblica non si renda conto della necessità di tenere conto di questo dato, dal momento che proprio lei stessa percepisce uno stipendio legato appunto alla qualità del suo lavoro.
Per concludere Petrolino fa un riferimento alle dichiarazioni non propriamente tenere rivolte più volte da Bianca Granato nei confronti dei dirigenti scolastici: “Ancor più gradirei non dover ascoltare giudizi che colpiscono, tanto pesantemente quanto ingiustificatamente, la categoria di dirigenti pubblici cui mi onoro di appartenere. O quei giudizi lei, onorevole, è in grado di motivarli o renderebbe un servizio alle istituzioni che rappresenta, oltre che a se stessa, se si astenesse dall’esprimerli”.
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