Mentre prosegue senza esclusione di colpi il duello a distanza fra Anp e sindacati del comparto sul tema del bonus premiale, sembra che in periferiia il tema non stia appassionando troppo gli insegnanti.
In molte scuole la contrattazione di istituto sta procedendo senza troppi scossoni nonostante che i sindacati del comparto abbiano lanciato il diktat: “Se non c’è un accordo anche sul bonus noi non firmeremo il contratto di istituto”.
Ma, dalle notizie che ci arrivano, sembra proprio che RSU e, in diversi casi, persino i responsabili provinciali dei sindacati, non conoscano né il “breviario sindacale” né la bozza di intesa di cui abbiamo dato conto già nei giorni scorsi.
E c’è di più: in diverse assemblee sindacali che si stanno svolgendo nei territori, il tema del bonus non viene neppure toccato.
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Difficile, a questo punto, comprendere la strategia sindacale anche se la sensazione (ma per ora si tratta – appunto – solo di una sensazione) è che i sindacati non abbiano molto interesse ad aprire il contenzioso con i dirigenti scolastici propri iscritti: per quanto ci risulta, infatti, questa linea morbida di Cgil, Cisl, Uil e Snals è in corso proprio nelle scuole con dirigenti scolastici non ANP o dove è scarsa la presenza del sindacalismo di base.
I 4 sindacati del comparto – insomma – non avrebbero intenzione di scontrarsi con i propri dirigenti scolastici a meno di non esserne costretti per evitare il rischio di perdere terreno rispetto a Gilda, Cobas e Unicobas.
In realtà sembra quasi che il vero tema sia quello dello scontro con l’ANP (potrebbero esserci in ballo alcune migliaia di “tessere” di alrettanti dirigenti scolastici) che un paio di giorni fa ha nuovamente risposto per le rime alla quadruplice alleanza Cgil-Cisl-Uil-Snals sottolineando come nei loro documenti si parli tanto di democrazia e di dialogo ma al tempo stesso si incitano i docenti a “svolgere un’azione di interdizione che costringa il dirigente a procedere con lentezza e con il maggior contrasto possibile”.
Ma di quale rispetto delle regole si parla – si chiede in sostanza l’ANP – se l’azione dei 4 sindacati è finalizzata alla non applicazione di una legge legittimamente e democraticamente approvata dal Parlamento?
E’ probabile, però, che Cgil, Cisl, Uil e Snals si stiano rendendo conto che mettere in atto una azione generalizzata di contrasto – anche contro i propri dirigenti scolastici – potrebbe essere molto rischiosa. E allora – forse – la linea potrebbe essere un’altra: contrasto senza se e senza ma dove ci sono dirigenti Anp, linea morbida, anzi morbidissima, nelle scuole con ds “amici”.
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