Sulla questione del “bonus premiale” per i docenti è necessaria una “operazione verità”: lo afferma la senatrice Bianca Granato sottolineando che “non è corretto che i sindacati facciano campagna promozionale con i meriti altrui”.
Scrive la parlamentare: “Il bonus premiale dei docenti è stato smantellato con un emendamento del Movimento 5 Stelle presentato a mia prima firma nella Legge di Bilancio 2020, che prevedeva addirittura il suo inserimento negli stipendi dei docenti che poi è stato riformulato dal MIUR per essere invece inserito nel FIS. Dispiace che ben poco di tutto ciò trapeli attraverso il comunicato trionfale della FLC nel quale tutto il merito dell’operazione viene ovviamente ascritto al loro intervento in contrattazione”.
Ma Bianca Granato va ancora più indietro nel tempo e spiega: “Chi ha veramente iniziato la battaglia sul Bonus premiale mandando a segno un colpo mortale a questo indegno istituto della legge 107, che faceva passare la retribuzione per una mancetta data ad arbitrio di sua eccellenza il Dirigente scolastico, sono stati i Partigiani della Scuola pubblica al tempo in cui io ne ero parte attiva e propositiva e la battaglia meritoria, per una volta, è partita proprio da Catanzaro, città che ha risposto benissimo alle battaglie contro la legge 107/15 raccogliendo ben 3500 firme per il referendum che poi purtroppo non andò in porto”.
Bianca Granato, che forse inavvertitamente inserisce anche la stessa Ministra nell’elenco dei “sua eccellenza”, coglie l’occasione per togliersi anche un altro sassolino dalla scarpa e ricorda che nel 2016 in due scuole di Catanzaro si aprì un contenzioso fra i docenti e la dirigente scolastica che si concluse vittoriosamente per gli insegnanti stessi: “Una grande battaglia civile vinta senza l’aiuto dei sindacati, che al tempo della Legge 107/ 15 non si prodigarono di certo per contrastare quel progetto ignobile con la stessa virulenza con cui oggi si stanno mobilitando contro l’attuale conduzione del Dicastero del Movimento 5 Stelle, una conduzione che di fatto ha garantito il ripristino dell’assunto basilare che il lavoro va retribuito e non premiato”.
“Non parliamo poi di CISL e UIL – conclude Granato – che nemmeno aderirono nel 2016 al Referendum per l’abrogazione dei commi della buona scuola, facendo addirittura campagna contro, proprio loro che ieri strombazzavano in piazza le loro ‘ragioni’ menzognere contro i provvedimenti della Ministra Azzolina per la ripresa della Scuola, loro che predicavano e predicano sanatorie come ricette per il buon andamento della scuola pubblica”.
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