Quello del “bonus premiale” è ormai l’argomento del giorno in molte scuole italiane.
Uno dei problemi maggiori, che noi abbiamo evidenziato in diverse occasioni, riguarda il fatto che i i criteri con cui verrà assegnato il premio sono stati definiti con ampio ritardo e quindi “a giochi fatti”.
Questo significa che in diverse scuole i criteri finiscono per avvantaggiare, di fatto, questo o quel gruppo di docenti.
Facciamo un esempio (uno fra i tanti che i nostri lettori ci hanno segnalati): se uno dei criteri è “aver utilizzato la LIM” nelle proprie attività didattiche, è del tutto evidente che ne vengono avvantaggiati i docenti che hanno più facilità di accesso alla LIM (non dimentichiamo che non in tutte le scuole d’Italia le LIM sono presenti in ogni aula).
E che dire dei criteri “ha partecipato con la classe a concorsi rivolti agli alunni” o “ha partecipato con la classe a viaggi di durata superiore a un giorno”?
Diciamo la verità: sembrano criteri “inventati” appositamente per favorire questo o quel gruppo di insegnanti.
C’è anche da chiedersi come è possibile che ci siano comitati che deliberano a cuor leggero criteri banali o che, addirittura, creano le condizioni per palesi disparità di trattamento.
In ogni caso è inevitabile che meccanismi del genere alimentino ulteriori malumori all’interno della scuola e non contribuiscano ad una soluzione ragionevole e razionale del molteplici problemi legati alla valorizzazione del merito dei docenti.
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