Le dichiarazioni fatte dalla ministra Fedeli al Sole 24 Ore e riportate anche dalla nostra testata fanno pensare che il bonus premiale abbia ormai i mesi contati.
La ministra Fedeli, riferendosi al bonus, parla infatti di “più ombre che luci” e questo fa pensare che l’idea di cancella il “premio” per mettere i 200 milioni di euro nel piatto del contratto sia ormai ben più di una semplice ipotesi.
Ovviamente per ottenere raggiungere il risultato non basterà il contratto, come forse pensano o sperano i sindacati: il bonus, infatti, è espressamente previsto da alcuni commi della legge 107 (precisamente quelli che vanno dal 126 al 130) e, per cancellarlo, sarà indispensabile modificare la norma.
Operazione che – è bene non dimenticarlo – va fatta dal Parlamento e non dal Governo.
Ma, una strada potrebbe esserci: nella legge di stabilità per il 2018 i commi in questione potrebbero essere eliminati e i fondi disponibili spostati sul contratto.
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Tecnicamente l’operazione sembra non presentare troppe difficoltà ma è del tutto evidente che equivarrebbe a cancellare uno dei pilastri della legge 107 e ad ammettere che la “Buona scuola” non è poi così buona come il Governo (anzi il Parlamento che l’aveva approvata) pensava.
Ovviamente si sarebbe ancora qualche piccolo dettaglio da sistemare, come ad esempio la composizione del comitato di valutazione di cui fanno ora parte anche genitori e studenti.
Si tratta di esternazioni ferragostane che valgono quel che valgono ma che. in ogni caso, dimostrano che il vento sta cambiando direzione: la Minisitra stessa ammette che il bonus premiale mostra più luci che ombre e questa è certamente una presa di posizione di non poco conto.
Fra qualche settimana si capirà se davvero il Governo intende tornare indietro, almeno sui punti più controversi della legge 107 o se deciderà di aprire la campagna elettorale con lo slogan: “107, avanti tutta”.
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