Sulla questione del bonus premiale per i docenti sembra ormai essere calato il silenzio.
Dopo il vivace dibattito (con inevitabili polemiche, proteste e accuse) di qualche mese fa, tutto sembra essere stato metabolizzato dai docenti (e forse persino dai sindacati).
Da quanto ne sappiamo in poche, pochissime scuole i ds hanno resi noti i nominativi dei docenti premiati, quasi nessuno ha fatto sapere l’entità dei “premi” distribuiti.
Ma, quello che è ancora più sconcertante, molte scuole non hanno neppure pubblicato nel proprio sito internet il testo della delibera del comitato di valutazione riportante i criteri da utilizzare per la distribuzione del fondo premiale.
E’ del tutto evidente che – in tal modo – non si fa che alimentare i sospetti nei confronti dell’operato del dirigente scolastico.
E pensare che già ad aprile l’Autorità nazionale anti corruzione aveva fornito precise indicazione in merito inserendo l’attribuzione del “bonus premiale” fra le attività a rischio di corruzione. Per contenere il rischio – segnalava l’Anac – è necessario adottare misure trasparenti e quindi rendere noti i criteri, le procedure e così via.
Ma, come spesso è accaduto in questi mesi, ai proclami anti-107 dei diversi sindacati non è seguita nessuna azione concreta.
Anzi si sta ormai diffondendo una sorta di “presa d’atto” molto spesso acritica di tutto ciò che sta accadendo nelle scuole.
D’altra parte i sindacati sembrano oggi interessati a tutt’altro: uno dei leit-motiv delle ultime settimane riguarda la richiesta del ripristino delle prerogative sindacali messe in discussione dal decreto Brunetta del 2009.
Le proteste sulla mancata pubblicazione dei dati relativi alla attribuzione del bonus sono, per ora, limitate e sostenute in parte dai sindacati di base (è di queste ore un comunicato dei Cobas di Palermo) e in parte dalla Gilda. Non si segnalano invece prese di posizione da parte dei sindacati confederali che, non essendo riusciti a far passare la loro tesi (il bonus va contrattato) sembrano aver deciso di disinteressarsi della questione.