Categorie: Politica scolastica

Bonus premiale: sindacati del comparto contro ANP

Come era facilmente prevedibile  la presa di posizione dell’Anp sulla questione dei comitati di valutazione e della assegnazione del bonus premiale ai docenti ha provocato la reazione dei sindacati del comparto.

E’ di poche ore fa un documento firmato da Flc-Cgil, Cisl-scuola, Uil-scuola e Snals con il quale il resoconto dell’Anp sull’incontro svoltosi al Miur il 24 febbraio viene definito di “gravità inaudita” e anzi “offensivo”.
Secondo l’Anp – sostengono in sintesi i 4 sindacati del comparto – la contrattazione di istituto servirebbe semplicemente ad “imbrigliare” i dirigenti scolastici: “Quale idea di dirigente, di comunità scolastica, di relazioni sociali possa celarsi dietro espressioni del genere – commentano i sindacati – è facile intuirlo, e suscita qualche inquietudine”.

 

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Il documento è firmato non solo dai 4 segretari nazionali ma anche dai responsabili nazionali della dirigenza scolastica,  proprio a sottolineare che non esiste all’interno delle organizzazioni firmatarie alcuna contraddizione fra l’essere iscritti a un sindacato del comparto e l’essere “parte datoriale”  in sede di contrattazione di istituto.
Resta il fatto che Cgil, Cisl, Uil e Snals sembrano rendersi conto che la contrattazione del “bonus premiale” non è affatto cosa scontata e semplice da realizzare, tanto che la bozza di contratto che stanno proponendo viene presentato – a voler essere precisi – come “accordo” o “intesa”: la differenza non è solamente linguistica perché i contratti di istituto vanno siglati anche dai revisori dei conti, regola che non vale per gli accordi o le intese.
Va anche osservato che, alla resa dei conti, Cgil, Cisl, Uil e Snals non entrano nel merito più di tanto su quanto rilevato dall’Anp rispetto alla impossibilità di contrattare l’assegnazione del bonus che la legge 107 attribuisce esplicitamente ai dirigenti scolastici, ferma restando la definizione dei criteri da parte del comitato di valutazione.
Peraltro i 4 sindacati appaiono sempre più convinti che la loro strategia sia quella giusta e che alla fine, almeno nelle scuole dove i dirigenti scolastici sono loro iscritti, il bonus entrerà nel contratto di istituto: “L’intelligenza e la saggezza dei dirigenti scolastici – sottolineano – sono ben diverse e superiori rispetto a quelle espresse nel comunicato dell’Anp”.

 

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Reginaldo Palermo

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