Università e Afam

Boom di richieste per paramedici, ingegneri e matematici, ma un laureato su due non trova posto

Secondo i dati pubblicati dal Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere ed Anpal, lo scorso anno la domanda di laureati ha “superato le 780 mila unità”, il 15,1% del totale dei contratti, ma quasi la metà (il 47% di questi profili) “risulta difficile da trovare”, per le imprese la ricerca dura anche 4 mesi.

Sottolinea il presidente di Unioncamere: “Il mancato incontro tra domanda e offerta è una delle grandi strozzature del mercato del lavoro italiano”.

Intanto tra i profili più richiesti (e a volte introvabili) ci sono i laureati in indirizzo sanitario paramedico (con una difficoltà di reperimento del 65%), seguono quelli di ingegneria elettronica e dell’informazione (61%), scienze matematiche, fisiche e informatiche (60%), i diplomati in elettronica ed elettrotecnica (60%) e quelli in meccanica, meccatronica ed energia (56%).

Ma è l’indirizzo economico, ad attestarsi in cima alla classifica: sono state quasi 207mila le “entrate previste” lo scorso anno, al secondo posto l’indirizzo insegnamento e formazione con 116mila ingressi previsti e quindi l’indirizzo sanitario e paramedico (oltre 76mila).

Tra i diplomi, spicca quello con indirizzo amministrativo, finanza e marketing (quasi 440mila), quello in turismo, enogastronomia e ospitalità (226mila) e quello in meccanica, meccatronica, ed energia (153mila).  

Secondo ancora il rapporto, la mancanza di candidati è la motivazione maggiormente indicata dalle imprese (27,8%) seguita dalla preparazione inadeguata (13,5%) e da altri motivi (4,3%). Difficili da reperire in particolare: dirigenti (66,1%), operai specializzati (61,9%),  tecnici (51,6%), conduttori di impianti (49,0%), professioni intellettuali, scientifiche e con elevata specializzazione (47,5%), professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (41,0%). 

Sarebbe di almeno 4 mesi, il tempo medio di ricerca, necessario per ricoprire le carenze valutate dalle imprese come “di difficile reperimento”.

Singolare appare il dato, secondo cui il contratto a tempo determinato è la forma di assunzione maggiormente proposta con 208mila unità, pari al 41,3% del totale. 

Seguono i contratti a tempo indeterminato (122mila unità, 24,3%), quelli in somministrazione (74mila, 14,7%) e gli altri contratti non alle dipendenze (44mila, 8,8%). L’apprendistato per 25mila assunzioni (il 5,0%), mentre i contratti di collaborazione e le altre tipologie di contratti alle dipendenze vengono indicati rispettivamente per 19mila (3,7%) e 10mila assunzioni (2,1%).

Pasquale Almirante

Articoli recenti

Cellulari scuola; Nocera: “E’ giusto aver salvato dal divieto gli alunni con disabilità”

Dal professore Salvatore Nocera, uno dei massimi esperti italiani di inclusione e disabilità riceviamo e…

17/07/2024

Concorso DS 2017, molti partecipanti ancora in ballo 7 anni dopo

Penso che sia utille per tutti sapere qualcosa di più sulle vicende giudiziarie che hanno…

17/07/2024

Decreto scuola: Paola Frassinetti (FdI) e Rossano Sasso (Lega) entusiasti, ma le proteste non mancano

Mentre proseguono le proteste delle opposizioni e di movimenti e comitati contro le diverse misure…

17/07/2024

Flavio Briatore sugli stipendi: “Come fanno vivere le famiglie con 4000 euro al mese? Bisogna aumentare i salari”

Flavio Briatore, ospite del podcast di Fabio Rovazzi e di Marco Mazzoli, 2046, ha affrontato vari…

17/07/2024

Nuove regole per promuovere l’inclusione degli alunni stranieri

Il governo nel presentare il decreto n° 71 del 30 maggio 2024 alla camera, nel…

17/07/2024

Falso allarme Covid scuola: condannato il docente

Nel 2020, un docente di un istituto di Pescara aveva lanciato un allarme infondato circa…

17/07/2024