Alla fine la riforma Renzi-Giannini è stata approvata, ma la contestazione è stata altissima. Tanto che nel 2015 gli scioperi si sono incrementati del 200% rispetto all’anno precedente.
A dirlo è stato, il 15 ottobre nel corso di un’audizione a Palazzo Madama, il presidente della commissione di Garanzia, Roberto Alesse: il Garante e ha spiegato che gli scioperi nel settore della scuola hanno subito nel 2015 “una brusca impennata con 52 proclamazioni e 45 azioni di sciopero nazionale effettive. L’aumento rispetto al 2014 (in cui gli scioperi sono stati 16) è stato del 200%”.
Poi Alesse ha sottolineato, anche se per chi segue la scuola non è certo una sorpresa, che l’effetto deriva “dallo scontro su alcuni punti della riforma recentemente approvata dal Parlamento”.
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Considerando che il 2015 deve ancora finire e che i sindacati sembrano orientati di nuovo a mobilitarsi (stavolta per il rinnovo del contratto, la cui trattativa non sembra proprio essere nata sotto una “buona stella”), il record sul numero di scioperi potrebbe essere ancora “migliorato”.
E non è un caso che il Governo stia pensando, in chiave di salvaguardia dei servizi pubblici, ad un nuovo regolamento, che escluda dalla proclamazione degli scioperi tutte le sigle sindacali meno rappresentative.
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