È boom di vendite di libri in Gran Bretagna soprattutto di quelli cartacei ma la notizia che fa scalpore è che a scoprire il piacere di leggere un libro sfogliando le pagine sono proprio i nativi digitali, la generazione Z che vive perennemente con il cellulare in mano.
A confermare questo nuovo trend sono i dati e le statistiche che emergono da diversi social media come TikTok e Instagram. Uno dei fattori di accelerazione di questa ri-conversione al libro è data dagli influencer che proprio sui social hanno cominciato a pubblicare post in cui si ritraggono con un libro in mano, magari mentre prendono il sole in spiagge bellissime o nelle piscine delle loro splendide dimore.
Come, ad esempio, la dichiarazione di amore verso i libri che ha recentemente fatto la modella conosciutissima in tutto il mondo Kaia Gerber.
Come riporta il Guardian, l’anno scorso nel Regno Unito sono stati venduti 669 milioni di libri cartacei, il numero più alto mai registrato e una ricerca di Nielsen BookData conferma che i libri stampati sono i preferiti dalla Generazione Z, rappresentando addirittura l’80% degli acquisti da novembre 2021 al 2022. Anche le biblioteche stanno segnalando un aumento degli utenti della generazione Z che le stanno riscoprendo per rifugiarsi nella lettura senza essere disturbati: nel Regno Unito le visite di persona nelle biblioteche del Regno sono aumentate addirittura del 71%.
Alla Generazione Z piace dunque leggere, piace fotografarsi mentre leggono, piace parlare di libri e preferisce di gran lunga le copie cartacee agli e-book. Tra i libri maggiormente letti e raccomandati dagli influencer ci sono quelli del genere fantasy e rosa.
Quelli che pensavano sembrava fosse un amore passeggero tra le nuove generazioni e il libro si devono dunque ricredere.
In diverse indagini ed interviste, i ragazzi affermano che per loro i libri sono molto di più di un semplice contenuto: sono emozioni da vivere e sono ricordi da condividere, sono un’esperienza sensoriale che inizia in libreria girovagando tra le nuove uscite e l’odore della carta stampata, continua sul divano con una matita o nei gruppi di lettura e finisce su una mensola di casa dove conservare in bella vista i volumi da consigliare e come sfondo nel post di Instagram (fonte Cosmopolitan).
Grande successo dell’ultima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, segno evidente che anche in Italia i numeri e le attenzioni verso il libro stanno cambiando.
Vediamo qualche numero dell’ultimo rapporto dell’Associazione Italiana degli Editori (fonte Il Sole24ore).
Le librerie fisiche consolidano la loro posizione come primo canale di vendita dei libri con oltre il 53% mentre l’online è in calo (41,5%) segno evidente del piacere ritrovato degli italiani nel passeggiare tra gli scaffali delle librerie che nel frattempo sono evolute a luoghi di dibattiti, incontro con gli autori, spazi per bere e mangiare. Tassello importante di questa tendenza, è anche il lungo lavoro fatto dagli insegnanti che spingono e stimolano gli studenti alla lettura di libri su carta, e delle scuole che stanno curando ed ampliando gli spazi adibiti a biblioteca.
Stabile il numero di copie vendute che corrisponde però ad un +17% rispetto al periodo pre Covid, segno che il fenomeno è partito con post covid e si sta consolidando.
In maggioranza, gli italiani “leggono narrativa come romanzi, fumetti, libri per bambini (50,7%), mentre saggistica e manualistica non universitaria copre il restante 49,3% delle vendite”.
Le biblioteche scolastiche sono una realtà molto diffusa nelle scuole italiane. Secondo la rilevazione condotta dall’Osservatorio per la scuola digitale (fonte Istruzione.it) “l’86% delle scuole gestisce almeno una biblioteca. Il 74% delle scuole ha attivato il prestito fisico dei libri cartacei per gli alunni, mentre il 49% possiede anche materiali audiovisivi e il 27% contenuti digitali. Il 58% delle biblioteche scolastiche dispone di postazioni per la lettura e il 40% anche di postazioni informatiche”. Oltre 3 biblioteche scolastiche su 10 assicurano servizi di biblioteca diffusa cioè con angoli di lettura all’interno delle classi.
Sono dati che confermano la grande attenzione delle istituzioni scolastiche verso la lettura, sostenuta, negli ultimi anni dal Ministero dell’istruzione, anche con risorse atte a favorire l’innovazione di questi spazi.
La biblioteca come ambiente innovativo di apprendimento rappresenta una delle prossime sfide per il nostro sistema scolastico, perché sono in grado di promuovere la presenza di spazi diffusi per la lettura, attrezzati in maniera specifica con arredi e tecnologie prettamente digitali, aperti e liberamente accessibili agli studenti, nell’ottica di valorizzare il piacere e la libertà di leggere a scuola.
Insomma, e per fortuna possiamo dire, il libro cartaceo sta avendo la sua seconda giovinezza, i giovani stanno scoprendo il piacere di leggerlo da soli e in compagnia, ancora meglio se fruito in un contesto digitale.
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