Home Archivio storico 1998-2013 Generico Boom stranieri, appello Unicef Italia: serve una nuova legge sulla cittadinanza

Boom stranieri, appello Unicef Italia: serve una nuova legge sulla cittadinanza

CONDIVIDI
L’altissimo numero di minorenni di origine straniera, confermato anche dalla crescente presenza di non italiani sui banchi di scuola, presenta l’esigenza di approvare il prima possibile una riforma della legge sulla cittadinanza. A chiederlo pubblicamente è l`Unicef Italia, al fine di facilitarne l`accesso, e di conseguenza la piena integrazione, ai minorenni di origine straniera nati o cresciuti nel nostro Paese.
“In Italia – ha spiegato l’Unicef nazionale nella Giornata internazionale per l`eliminazione delle discriminazioni razziali – vivono quasi un milione di minorenni di origine straniera, più della metà nati sul territorio italiano. Nell’anno scolastico 2011/2012 gli alunni con cittadinanza non italiana hanno raggiunto le 755.939 unità; nella scuola dell’obbligo su 100 alunni 9 hanno origini straniere”.
Proprio in materia di accesso alla cittadinanza l`Unicef, per sollecitare la riforma della legge 91/1992, ha lanciato lo scorso anno un`iniziativa per il conferimento della cittadinanza onoraria da parte delle amministrazioni locali ai minorenni di origine straniera. “Si tratta di un atto simbolico che ci auguriamo possa contribuire a creare un clima positivo per l`effettiva riforma dell`attuale legge. I risultati ad oggi sono molto incoraggianti: circa 166 i Comuni hanno attribuito la cittadinanza onoraria, altre 108 amministrazioni l`hanno deliberata; 29.625 sono i bambini ai quali è stata effettivamente conferita”, ha ricordato il Presidente dell`UNICEF Italia Giacomo Guerrera. Che poi ha aggiunto:
“auspichiamo che questa giornata possa essere l`occasione per riflettere su quanto raccomandato dal Comitato ONU sui diritti dell`infanzia al nostro Paese attraverso le ultime osservazioni conclusive, in cui è stata posta particolare attenzione alle condizioni di vita dei minorenni di origine straniera che vivono in Italia anche rispetto al dibattito sui temi dell`accesso alla cittadinanza”.
è dal 2010 che l’Unicef Italia, attraverso la Campagna “IO come TU”, pone l`accento sui diritti alla non discriminazione e alla cittadinanza dei bambini di origine straniera che vivono in Italia. Ved. Blog: www.Unicef.it/iocometu
In occasione delle elezioni dello scorso febbraio l`Unicef Italia ha presentato ai leader candidati il documento “Diritti in Parlamento – #votaperibambini”: una serie di proposte per la nuova Legislatura in quelle che sono state considerate le 10 aree prioritarie di intervento rispetto alla piena realizzazione dei diritti dell`infanzia e dell`adolescenza. “Anche adulti e bambini sono stati chiamati ad esprimere la propria opinione rispetto alle priorità contenute nel documento nel corso di un evento di piazza tenutosi lo scorso 10 febbraio, un vero e proprio election day sui diritti dell`infanzia, con tanto di scheda elettorale”.
Vale la pena ricordare che oggi un bimbo con entrambi i genitori stranieri, anche se nato in Italia, per diventare cittadino del nostro Paese deve attendere il 18esimo anno di età. E chiedere personalmente che gli venga concessa la cittadinanza. Se però dovesse non cogliere l’opportunità nei brevi tempi concessi, questa le verrebbe negata per sempre.