Ma significa anche non tenere conto del fatto che l’anzianità è l’unico modo per difendere il potere d’acquisto dei salari e che per premiare davvero il merito occorrono risorse.
I sindacati replicano così al neo ministro dell’Istruzione Stefania Giannini che in un’intervista ha auspicato che si possa superare per gli stipendi degli insegnanti il meccanismo degli scatti automatici.
”Queste idee meritocratiche, queste vecchie impostazioni di stampo gelminiano non tengono conto della realtà, ovvero che il contratto nazionale della scuola è bloccato dal 2006 e che gli stipendi degli insegnati italiani sono tra i più bassi d’Europa”, commenta il segretario generale della Flc Cgil Domenico Pantaleo.
Il sindacalista evidenzia poi che ”in tutta Europa l’anzianità contribuisce alla valorizzazione della professionalità. Quindi c’è tutta la nostra disponibilità discutere ma si deve aprire un tavolo perché in questi anni con il blocco dei contratti i salari nella scuola, e in tutto il settore della conoscenza, hanno subito un vero e proprio attacco”.
”Valorizzare il lavoro professionale degli insegnanti, e dunque il merito, è anche una nostra priorità – commenta il segretario della Uil Scuola Massimo Di Menna – ma deve essere considerato che lo stipendio degli insegnanti italiani è al penultimo posto dei Paesi europei. La media è di 1.200-1.300 euro al mese e i salari sono praticamente fermi da anni. Se davvero si vuole promuovere il merito occorrono risorse. Accettiamo dunque la sfida del neo ministro e aspettiamo l’apertura di un negoziato contrattuale ma sapendo che serve un cambiamento” rispetto a quanto fatto fino ad oggi.
”Non bisogna considerare l’anzianità in maniera dispregiativa, negativa, perché in tutta Europa è considerata un elemento della carriera”, dice Francesco Scrima, segretario generale della Cisl Scuola che però invita il neo ministro Giannini ”ad affrontare le vere emergenze in atto del settore scuola, dal personale Ata al quale stanno scippando la retribuzione dopo un lavoro regolarmente fatto ai dirigenti scolastici che per una interpretazione del ministero dell’Economia si vedono decurtare lo stipendio. Poi tutta la nostra disponibilità a sederci attorno ad un tavolo per affrontare” come sostenere gli stipendi degli insegnanti.
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