Per Beppe Grillo anche quando si parla di scuola il copione non cambia: l’opposizione al Governo rimane ai massimi livelli. Ecco che allora, nel giorno dell’avvio del nuovo anno scolastico, con il premier e tanti ministri impegnati a visitare un istituto, e il contemporaneo avvio della consultazione popolare sulle linee guida, dal blog ufficiale del Movimento 5 stelle arrivano parole pesantissime sulle iniziative di Governo sul fronte dell’istruzione pubblica.
“Da ‘Per chi suona la campana’ di Ernest Hemingway siamo arrivati al ridicolo di ‘Chi suona la campanella’ di Renzie, l’uomo che – si legge nel post pubblicato sulla homepage di Beppegrillo.it – vive di annunci e di media che quando sarà ignorato dai giornali e dalle tv scomparirà come una bolla di sapone. I ministri sono stati contingentati per fare da comparse nelle scuole il primo giorno dopo le vacanze, e noi che pensavamo che i ministri fossero impegnati giorno e notte per 1000 giorni nelle riforme…”.
In base a quanto riferisce l’agenzia TMnews, “il post è anonimo e di conseguenza attribuibile al titolare del sito”. Che è Grillo, appunto.
“I bambini, dopo averli riconosciuti, avranno detto – scrive ancora il leader del M5S – ‘Ma anche a scuola la ministra Boschi viene a rompere le palle, non le bastano 10 ore di televisione al giorno’. I bambini indifesi, insieme ai boyscout, sono il nuovo pubblico di Renzie da quando nessuno se lo fila più. L’Europa lo ha scaricato dandogli i sette giorni come Marchionne con Montezemolo”.
“Chi glielo dice a Renzie – continua Grillo, che come di consueto storpia il nome del capo del Governo – che non conta più un cazzo? Quello, se lo sa, si butta in Arno”.
Il finale del ‘post’ è in linea con tutto il resto. “La sera, i bambini, tornando a casa dal padre disoccupato, esodato, sfrattato – scrive ancora Beppe Grillo – gli diranno ‘Babbo, babbo, ho visto Renzie e mi ha detto che devi stare bello allegro’, ricevendone una sberla che sentirà tutto il palazzo”.
“Ma la vista di Alfano e Lupi non avrà procurato danni irreparabili alle motivazioni scolastiche dei bambini che si saranno chiesti ‘Ma cosa studio a fare se poi divento come questi?’”, conclude il leader del Movimento 5 Stelle.
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