Il fenomeno del bossing non è forse ancora molto noto, ma è sicuramente qualcosa che molti lavoratori hanno vissuto o vivono sulla propria pelle ogni giorno senza magare riuscire a dargli un nome o a reagire. Purtroppo si tratta di qualcosa che avviene anche nelle scuole. Risulta importante essere informati e consapevoli dei propri diritti e di come sia possibile uscire da determinate situazioni.
Cosa può fare concretamente un docente che è vittima di bossing? Come tutelarsi? Quali consigli seguire? Ci saranno novità dopo la firma della parte normativa del contratto scuola? Di questo discutiamo con Salvatore Auci, segretario provinciale Snals Treviso.
Il bossing si verifica nella circostanza in cui il capo esercita abusi di potere sul proprio dipendente/subordinato; abusi che possono manifestarsi sotto forma di comportamenti persecutori, azioni ostili e discriminatorie, critiche e controlli continui del lavoro svolto, aggressioni o rimproveri verbali ad alta voce e/o in presenza di chiunque, assegnazione di compiti ingrati e impossibili da portare a termine, intimidazioni, dequalificazione e altre condotte scorrette.
Il bossing nella maggior parte dei casi ha un impatto negativo sulla qualità e quantità di lavoro svolto, sulla serenità all’interno dei luoghi di lavoro, sulla creatività e sul benessere dei dipendenti, che si traduce in danno all’azienda o all’erario nel caso delle amministrazioni pubbliche, da imputare al soggetto che attua comportamenti bossizzanti.
Spesso ci siamo occupati di burnout dei docenti, così come ha fatto lo stesso ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: “Dobbiamo affrontare un tema che viene sempre più denunciato, quello del burnout del docente, offrendogli serenità, sicurezza, sostegno psicologico se necessario. Anche da questo punto di vista ciò deve essere carico dello Stato, non del docente”.
La causa di uno stato psicologico precario dovuto al lavoro può essere sicuramente dovuta a fenomeni che hanno luogo in ambito lavorativo, proprio come il bossing.
La trattativa in corso, riguardante il rinnovo della parte normativa del contratto nazionale del personale della scuola, potrebbe essere l’occasione giusta per cercare di prevenire e/o contenere il fenomeno del bossing nelle scuole.
Come abbiamo trattato, una delle questione più difficili da risolvere è quella del codice disciplinare del personale docente su cui sarà molto complicato trovare un accordo, dal momento che le organizzazioni sindacali chiedono di fatto l’eliminazione delle norme che attribuiscono poteri disciplinari ai dirigenti scolastici. Allo stato attuale non sembra però semplicissimo accogliere le richieste del sindacato in quanto tali poteri sono espressamente previsti dalla legge.
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