Il conflitto fra Cisl-Scuola e Flc-Cgil sembra ormai sempre più fra insabile.
E adesso i due principali sindacati della scuola battibeccano persino per interposta persona: non piace infatti al sindacato di Francesco Scrima la presa di posizione apertamente filo-Cgil assunta dalla senatrice Bastico in merito alla questione dell’utilizzo dei risparmi previsti dall’art. 64 della legge 133 di cui parla la manovra finanziaria.
Come si ricorderà, nei giorni scorsi, il ministro Giulio Tremonti – parlando di fronte a Cisl, Uil, Snals e FGU-Gilda – aveva annunciato che i risparmi sarebbero stati destinati, almeno in parte, a ripristinare gli scatti di anzianità del personale scolastico anziché alla copertura dei debiti pregressi delle scuole, come previsto dall’articolo 8, comma 14, del decreto legge 78.
A conti fatti, però, l’emendamento proposto dal relatore di maggioranza al Senato recita: “La destinazione delle risorse previste dal presente comma è stabilita con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell’istruzione dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.”
Un po’ poco, secondo la Bastico che dichiara: “L’emendamento sulla restituzione al personale della scuola del 30% delle risorse tagliate alla scuola dalla legge 133/2008 non è assolutamente soddisfacente e non risponde, a mio avviso, a quanto promesso”.
“Non si accenna minimamente – aggiunge Bastico – alla eliminazione della norma che cancella in modo irreversibile il “gradone”, cioè gli scatti di anzianità, per il personale della scuola”.
E poi, il passaggio che non piace alla Cisl: “L’emendamento rinvia semplicemente ad una decisione dei due ministri, scalzando completamente la contrattazione sindacale”.
Immediata, e piccata, la replica di Francesco Scrima, segretario generale di Cisl Scuola: “L’emendamento va incontro alle richieste dei sindacati, trova riscontro negli impegni assunti dal ministro dell’Economia ed è l’unica via concretamente percorribile per evitare oggi, e non in un futuro ipotetico, il blocco delle progressioni per anzianità”.
“Alla senatrice Bastico – polemizza Scrima – tutto ciò appare ‘insoddisfacente’ e non rispondente a ‘quanto promesso’: affermazione, quest’ultima, con la quale invade impropriamente il campo di un’azione sindacale che non le appartiene e di cui dovrebbe, a nostro avviso, rispettare di più l’autonomia”.
Per proseguire con un po’ di veleno ( “Una forza di opposizione ha certo il diritto di ritenere ‘insoddisfacenti’ queste misure, candidandosi a produrne di migliori quando tornerà ad essere maggioranza”) per concludere con una battuta che fa quasi certamente riferimento all’atteggiamento che, secondo lui, ha mantenuto in queste settimane il sindacato di Pantaleo : ”Non ci si chieda di stare alla finestra in attesa di tempi migliori”.
E che la vera polemica sia quella fra Cisl e Cgil lo chiarisce un comunicato dell’ultima ora della Flc: “Vogliamo precise garanzie nella manovra finanziaria, le organizzazioni sindacali devono potere contrattare e non semplicemente essere sentite sulla destinazione della intera quota del 30%”.
E, riferendosi all’incontro dei giorni scorsi fra Tremonti e sindacati, Pantaleo sostiene: “Queste non sono questioni che possono essere risolte attraverso una ‘conviviale’ discussione tra alcune sigle sindacali e il Ministro Tremonti durante un incontro di calcio. Servono intese vere e non promesse!”.
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