Fra Cgilscuola e Associazione nazionale presidi è ormai guerra aperta: a far accendere le polveri è l’andamento della trattativa contrattuale dei dirigenti scolastici.
Il 27 aprile, nel corso dell’ultimo incontro fra Aran e Sindacati, sono emerse non poche difficoltà per fissare un calendario dei lavori.
E così, nel pomeriggio del 27, la Cgilscuola esce con una comunicato in cui l’Anp viene accusata di "atteggiamenti dilatori"; poche ore dopo un secondo comunicato – firmato personalmente dal segretario generale Enrico Panini – annuncia che la Cgilscuola è pronta a proclamare lo sciopero dei capi di istituto.
La replica dell’Anp si fa attendere fino al giorno dopo ma – quando arriva – è una vera e propria mazzata: "Dal 24 aprile – si legge nel comunicato – si sono già tenuti, o sono stati calendarizzati, i seguenti incontri: 24 – 26 – 27 aprile; 2 e 7 maggio. Si tratta di cinque incontri nell’arco di quattordici giorni, quattro dei quali festivi e quattro prefestivi. Parlando di dilazione, la CGIL vuole lamentare che non siano state ancora fissate sedute notturne ?"
E ancora: "Chi trova che questi ritmi siano "dilatori", quale posizione ha assunto nei mesi passati, quando c’era tutto il tempo per negoziare ?"
Ma l’accusa più dura – non esplicitata ma sottointesa a più ripresa – che l’ANP rivolge alla CGIL riguarda la volontà di chiudere al più presto il contratto per dare una mano al Governo.
La polemica fra le sigle non risparmia neppure l’Andis (Associazione nazionale dei dirigenti scolastici) che – secondo l’ANP – avrebbe una posizione subalterna rispetto alla Cgil.
Per venire al merito della questione va segnalato che nell’incontro del 27 aprile è stata presa in esame la parte normativa; l’Aran si è mostrata disponibile ad accogliere diverse richieste delle organizzazioni sindacali.
La trattativa riprende il 2 maggio, con una novità di carattere politico; nei giorni scorsi l’Anp aveva chiesto ai leader dei diversi schieramenti di rispondere ad una domanda: "Cosa farete se vincerete le elezioni ?"
Per il momento è arrivata la risposta della Casa delle Libertà che assicura che nei primi 100 giorni di governo il problema verrà affrontato e risolto, equiparando lo stipendio dei dirigenti scolastici a quello degli altri dirigenti statali collocati nella I area.