Senza risorse finanziarie, questi enti si sono ritrovati a non poter garantire servizi e sicurezza per quasi due milioni e mezzi di studenti. Giuseppe Brescia (M5S) sostiene convintamente che questo Governo punti solamente ai proclami e poco ai fatti”. Il deputato pentastellato porta alla nostra attenzione casi concreti come quello diMatera. Nel Comune dei “Sassi” avevano chiesto 6 milioni di euro per ricostruire la scuola media Torraca e hanno ricevuto appena 20.000 euro. Non è andata meglio a Cagliari, dove per la primaria Santa Caterina, a fronte di una richiesta di un 1,5 milioni di euro per adeguare le norme di sicurezza, sono giunti appena 16.000 euro.
A Grosseto, il Sindaco Bonifazi aveva chiesto 472.000 euro per l’adeguamento e la ristrutturazione della scuola media “Dante Alighieri” e gliene sono arrivati 172.000, quasi un terzo. “Da nord al sud, la realtà è sempre la medesima – commenta Brescia (M5S) – alle Province sul piede di guerra, si aggiunge anche la protesta dei sindaci d’Italia che manifestano il loro giusto dissenso verso una azione del Governo Renzi che, ancora una volta, si è rivelata essere un’azione mediatica e l’ennesima elemosina ad un settore come quello scolastico che rimane sempre ultimo nei pensieri dell’Esecutivo negli ultimi anni. Un Paese come l’Italia dovrebbe, invece, puntare all’eccellenza in questo settore, adeguando gli ambienti scolastici ai moderni modelli didattici e prevedendo spazi flessibili: è in questo senso che si dovrebbe parlare di architettura scolastica”.
Per il deputato 5 Stelle pugliese si tratta di un “atteggiamento autoritario e sprezzante, replicato dal Governo solo qualche giorno fa al Senato anche sulla vicenda dei pensionamenti degli insegnanti ingiustamente bloccati dalla Riforma Fornero. Quei ‘Quota 96’ creati da un errore tecnico della Legge Fornero e che, quindi, la politica avrebbe dovuto a maggior ragione garantire, ponendo subito rimedio. E, invece – prosegue Brescia (M5S) – il Governo non riesce a trovare i fondi per far valere i diritti di questi lavoratori, preferendo gli sprechi dell’Expo, degli F35, degli sconti ai concessionari di slot machines, solo per citare i casi più eclatanti”. I componenti M5S della Commissione Cultura presenteranno, dunque, una interpellanza urgente in Parlamento “per chiedere con forza al Ministro ed al Presidente del Consiglio i dovuti e necessari chiarimenti che i cittadini e tutti gli operatori del mondo della scuola meritano di avere”.
In buona sostanza l’onorevole Brescia invita i cittadini a non fare sconti al Governo, capace di ingannare in un colpo solo 8 mila docenti. Quattromila dovevano andare in pensione perché appartenenti a quota 96 ed altri 4 mila sarebbero dovuti entrare in ruolo al loro posto. Se il Governo Renzi non cambierà rotta sulle politiche scolastiche si troverà a fronteggiare una forte protesta che potrebbe travolgerlo.