Cinque studentesse di un professionale di Brescia, tra i 15 e i 17 anni, si prostituivano per pochi spiccioli, da 20 a 40 euro, in base alla prestazione sessuale richiesta dal cliente di turno.
Lo ha scoperto la polizia provinciale di Brescia. Secondo quanto ricostruito, le minorenni avrebbero avuto rapporti sessuali anche a scuola tanto da spingere il dirigente scolastico dell’istituto a far chiudere i bagni dove le giovani esercitavano il meretricio, pare talvolta solo per ottenere una ricarica telefonica.
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In particolare, le adolescenti contattavano i clienti attraverso i social network e li incontravano nei parcheggi dei centri commerciali. Una delle giovani ha ammesso il suo comportamento, mentre quattro hanno negato ogni addebito.
A far scattare l’indagine è stata la madre di una quindicenne che vedeva spesso la figlia tornare a casa la sera accompagnata da un adulto, un 45enne ora indagato per violenza e induzione e sfruttamento della prostituzione.
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