L’uscita del Regno Unito dal sistema europeo – seppur rimanendo in uno spazio di cooperazione economico-commerciale privilegiato – costituisce una problematica per i viaggiatori dell’area Schengen, abituati a circolare liberamente, assieme ai loro beni per i limiti concessi dalla normativa del paese d’ingresso in termini di permanenza nel lungo periodo. La sorte per gli studenti in scambio, attività ERASMUS (siano queste tirocinio o studio attivo) è stata messa immediatamente rimessa in discussione dalle autorità britanniche, le quali in prima battuta hanno assimilato gli studenti in arrivo nel paese a viaggiatoti comuni – pertanto obbligati a presentare all’accesso il passaporto o il visto quando necessario – e in seguito, successivamente ad un intervento della Commissione Europea, hanno riconosciuto lo status di studente internazionale ed in ERASMUS come soggetto privilegiato in termini di trattamento – relativamente anche alla copertura sanitaria e assicurativa – e di spostamenti. Nel limbo tra studenti in viaggio e semplici cittadini sono rimasti i ragazzi e le ragazze – con docenti a seguito – in viaggio d’istruzione: oltre ai costi in rialzo, costoro debbono fronteggiare controlli alla frontiera, code e il costo di emissione della documentazione amministrativa (passaporti e simili) quando non detenuta in precedenza.
Sono stati annunciati piani per allentare le restrizioni di viaggio per gli alunni francesi che arrivano nel Regno Unito in gita scolastica. Nuovi piani per semplificare i viaggi delle scolaresche francesi nel Regno Unito sono stati resi noti in conferenza stampa giovedì dopo che il numero di viaggi è crollato a seguito della Brexit. Le gite scolastiche nel Regno Unito sono da decenni una scelta popolare per le scuole francesi. Prima della Brexit, circa 10.000 viaggi all’anno venivano organizzati dai relativi istituti nella speranza di dare ai propri studenti la possibilità di visitare direttamente note attrazioni turistiche e praticare il proprio inglese. Le compagnie di viaggio stimano che le gite scolastiche abbiano contribuito per circa 100 milioni di sterline all’anno (circa 116 milioni di euro) all’economia del Regno Unito nell’ultimo anno prima dell’entrata in vigore di tali misure. Dopo la fine del periodo di transizione della Brexit, quando sono entrate in vigore le nuove regole sui viaggi, il numero di gite scolastiche e esperienze ERASMUS nel Regno Unito partendo dalla Francia è crollato. I cittadini dell’UE ora hanno bisogno del passaporto, anziché della carta d’identità, per entrare nel Regno Unito. Tutti gli alunni che viaggiano dalla Francia e non sono cittadini dell’UE avranno bisogno di un visto per viaggiare. Il primo ministro britannico Rishi Sunak e il presidente francese Emmanuel Macron si sono incontrati a marzo per discutere dell’apertura dei viaggi nel Regno Unito per gli studenti francesi. Hanno rilasciato una dichiarazione affermando che la “cooperazione e gli scambi politici sull’istruzione scolastica, la facilitazione dei viaggi scolastici e gli scambi, anche nel campo dell’istruzione professionale, saranno ampliati le opportunità per l’apprendimento delle lingue”.
Il Regno Unito si è impegnato a facilitare i viaggi per le gite scolastiche dalla Francia e ha assicurato che fossero in atto “meccanismi adeguati” per “l’esenzione dal visto per gli studenti che viaggiano in gite scolastiche organizzate dal Regno Unito e per facilitare il passaggio di questi gruppi attraverso il paese. Giovedì il Parlamento britannico ha presentato i piani per consentire ai gruppi scolastici di viaggiare con carte d’identità. Anche gli studenti extra-UE saranno esentati dall’obbligo del visto, avendo bisogno solo del passaporto per viaggiare. Sono felice di sapere che nessun bambino verrà più messo da parte a causa della sua nazionalità”, ha dichiarato al Financial Times Edward Hisbergues, direttore di PG Trips, una delle più note compagnie di viaggi interna. Se sperimentate con successo tra Regno Unito e Francia, le norme riviste potrebbero essere estese ad altri Stati membri dell’UE. I sondaggi hanno mostrato che i viaggi scolastici (comprensive anche dei viaggi studio, scambio e ERASMUS) nel Regno Unito dall’UE sono diminuiti fino a due terzi nell’anno successivo all’introduzione dei controlli alle frontiere della Brexit. Emma English, direttrice esecutiva della British Educational Travel Association, ha affermato che un allentamento delle regole sarebbe “molto, molto accolto con favore da tutti i lati del settore dell’accoglienza e del turismo”.
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