Non sappiamo se nel prossimo futuro il ministro dell’istruzione raccoglierà la polemica, ma Brunetta è stato chiaro anche perché è d’uso nella nostra Nazione cercare paternità (o maternità) onorevoli quando qualcosa funziona, per rinnegare tutto di fronte ai disastri, come quelli che ci hanno costretti a leccare la sarda che in altri termini significa, e fuori metafora, tirare la cinghia.
“Va accolta con grande soddisfazione la novità del plico telematico per l’invio delle tracce dell’esame di maturità. Il risparmio di 240.000 euro per le casse dello Stato annunciato dal ministro Profumo è un’ottima notizia, anche se le cifre potrebbero essere addirittura maggiori, se consideriamo quanti soldi non sono stati spesi per carta, buste, francobolli e per la consegna dei plichi nelle varie scuole italiane da parte dei militari dell’Arma”.
Questo quanto ha detto Renato Brunetta, oggi coordinatore dei dipartimenti del Pdl, e che però non ha evitato di attaccare il ministro Profumo: “Peccato che il titolare dell’Istruzione si sia dimenticato di ricordare come è stato possibile tutto questo, ovvero attraverso la Pec (Posta elettronica certificata), che fu una delle novità più importanti introdotte dalla riforma Brunetta varata dal governo Berlusconi. Il ministro Profumo ha mancato un po’ di stile, ma visto quanto è stato fatto (o meglio, annunciato) finora dal governo tecnico, è inutile aspettarsi qualcosa di diverso”.
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