Di particolare interesse sono alcune riflessioni, apparse sul profilo facebook di Max Bruschi ispettore presso il Miur e già ex consigliere dell’ex ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini.
Bruschi si sofferma a parlare del prossimo organico potenziato che dovrebbe assegnare una media di circa 7 docenti per istituzione scolastica. L’ispettore del Miur dice una grande verità : “Ho la fondata impressione che se non saranno predisposte delle adeguate giunture che garantiscano una corretta transizione tra l’oggi, rappresentato sostanzialmente dalle esigenze del piano straordinario, e il domani, in cui le scuole devono poter chiedere, e in prospettiva ottenere, la tipologia di docenti di cui hanno effettivamente bisogno, una delle innovazioni positive della Legge 107/2015 rischia di essere vanificata, con un ritorno alle già negativamente sperimentate dotazioni organiche aggiuntive”.
In buona sostanza, l’attento Ispettore del Miur, mette il dito sulla piaga, parlando della gestione futura di questo organico potenziato. Bisogna dire, per onore della verità, che l’organico potenziato nasce anche per sanare la questione giudiziaria dei docenti precari italiani. Infatti la Corte di giustizia europea ha condannato l’Italia per avere reiteratamente utilizzato i contratti a tempo determinato senza una previsione certa per l’assunzione in ruolo.
Ecco quindi nascere l’idea politica, per evitare un’ammenda pecuniaria pesantissima, di regolarizzare gli insegnanti precari con più di 36 mesi di precariato e inseriti nelle graduatorie ad esaurimento. Quindi è assolutamente vero che oggi i posti in organico potenziato destinati alla fase C, saranno distribuiti, non tanto per le esigenze delle scuole, ma prioritariamente per la sistemazione del maggior numero possibile di docenti che hanno presentato domanda su scala nazionale.
E poi, cosa che non dice chiaramente Bruschi, ma che pare evidente potrebbe capitare, l’organico potenziato è destinato ad essere riassorbito, attraverso le quiescenze dei prossimi anni, nell’organico di diritto. Bruschi si limita a ricordare l’introduzione, negativa e squalificante, delle cosiddette DOA. Infatti ricordiamo che la Dotazione Organica Aggiuntiva, dal 1982 data della sua istituzione al 1993 ha consentito a circa 100 mila docenti di potere restare nella propria scuola di titolarità nonostante i rischi di soprannumero e di aumentare le probabilità di trasferimento soprattutto dal nord al sud d’Italia. Con l’organico potenziato sembra di rivedere un film già visto, ma siamo pronti a scommettere che questa volta non durerà molto questo nuovo organico. Infatti è utile osservare che nell’ultimo periodo dell’art.1 comma 65 della legge 107/2015 è scritto che “il personale della dotazione organica dell’autonomia è tenuto ad assicurare prioritariamente la copertura dei posti vacanti e disponibili”.
Se le parole hanno un senso, quanto scritto nel comma 65 suddetto, significa che l’organico potenziato nasce già depotenziato.
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