Finalmente il Ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia ha scoperto le carte gli aumenti contrattuali riguarderanno solo i lavoratori con un reddito non superiore ai 26.000 € lordi annui. Quindi solo i soggetti a basso reddito sarebbero beneficiati e corrispondono a 1/3 di tutti i beneficiari. In soldoni saranno 30 € lordi a “statale”. Per correttezza, con nota ANSA, il ministro ha smentito l’affermazione. Questa rettifica non cambia però la direzione verso la quale si sta andando.
Comunque, che dire, se la prima dichiarazione del Ministro dovesse concretizzarsi in un atto di indirizzo all’ARAN ? In parte, va bene così. Se invece il Ministro confermasse la decisione di elargire a tutti i 300 milioni messi a disposizione dal governo Renzi, ad ogni lavoratore spetterebbero 10 € lordi. Un’offesa! Uno schiaffo alla dignità di ogni pubblico dipendente.
La mia riflessione, però come scrivevo sopra, intende andare oltre la notizia, soffermandosi sul processo messo in atto e alla meta alla quale tende e quindi seguendo quanto detto da F. Hegel ” Non osservare l’albero, ma la foresta”. E il processo si chiama decontratualizzazione del rapporto di lavoro teso a “spogliare” il lavoratore dei diritti acquisiti in questi sessant’anni e nel contempo a “caricarlo” esponenzialmente di doveri e oneri.
Strategia che risulterà facilmente vincente, in quanto avrà come suo referente un lavoratore a legami deboli e fragile egli stesso perché atomizzato, monadizzato (T. Hobbes) e prigioniero delle “passioni tristi” (B. Spinoza).
Inevitabilmente egli metterà in pratica il detto hobbesiano “Homo homini lupus che favorirà la percezione del”altro come un concorrente, un avversario da superare nella gara al “premio” e al bollino del ” merito”. In questo contesto, ovviamente, il sindacato, sarà un ricordo, in quanto il processo di “disintermediazione” (superamento o bypasssamento dei corpi intermedi) si sarà concluso con l’affermazione di un rapporto privilegiato tra l’Amministrazione e il singolo lavoratore. Devo dire, con grandi responsabilità del sindacato, incapace di individuare percorsi alternativi al logoro strumento dello sciopero (depotenziato dalla legge 146/90 ).
Scenari apocalittici? Me lo auguro, ma i segnali purtroppo vanno tutti nella suddetta direzione: blocco dei contratti fino al lontano 2020 e vacanza contrattuale solo dopo il 2018 legge di stabilità 2016).
Non illudiamoci apparentemente cinque anni sembrano pochi, in realtà sono sufficienti per assestare gli ultimi colpi al sistema delle tutele e ritrovarci con la sola foglia di fico.
Del resto la L. 107/15 (“Buona scuola”), quasi fotocopia del disegno Aprea, va in questa direzione con il peso sempre maggiore dato al singolo docente attraverso il merito e la premialità. Non ci scandalizzi che questa legge sia stata proposta e fatta approvare da un governo fintamente di sinistra. Ha scritto E. Bloch “Per far approvare provvedimenti di destra, è sufficiente che questi siano macchiati di rosso, cioè del colore della sinistra”
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