Un evento che è si concluso, riporta l’Ansa, in serata con l’inaugurazione presso l’Espace Escalator del Parlamento europeo della mostra fotografica dell’ANSA “Falcone e Borsellino vent’anni dopo” e la proiezione dell’omonimo documentario che ricostruisce la vita dei due giudici uccisi dalla mafia attraverso le testimonianze di familiari, magistrati e giornalisti.
Alla cerimonia di intitolazione della sala dell’aula della Commissione sono intervenuti, insieme all’eurodeputato Rita Borsellino, che proprio oggi ha annunciato la sua intenzione di non ricandidarsi, i vicepresidenti del Parlamento Europeo Gianni Pittella e Roberta Angelilli, la presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosi Bindi e Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni. In occasione dell’inaugurazione della sala è stato presentato alla Commissione europea il cortometraggio “Sempre vivi”, scritto e diretto da Piefrancesco Li Donni, che racconta come la figura dei due giudici abbia segnato e continui a segnare la vita di ciascun palermitano.
In una sala del Parlamento europeo si è proceduto alla premiazione delle scuole vincitrici del primo concorso “Quel fresco profumo di libertà”, bandito dal Centro studi Paolo Borsellino in collaborazione con il Miur. Cinque le scuole vincitrici provenienti da Sicilia, Puglia, Veneto ed Emilia Romagna. A seguire si è svolto il dibattito su “Cultura della legalità e cittadinanza attiva: un impegno per l’Europa con la partecipazione, tra gli altri, anche del presidente della Commissione parlamentare europea per il crimine organizzato, la corruzione e il riciclaggio Sonia Alfano. Con l’occasione è stato anche proiettato il film documentario “Quello che rimane”, una produzione del Centro studi Paolo Borsellino, scritta e diretta da Michele Di Dio.
“L’Europa ha preso consapevolezza del fenomeno mafioso e ha cominciato a lavorare per combattere la criminalità organizzata di stampo mafioso, un problema non solo italiano ma europeo” ha commentato Rita Borsellino.
E anche la vice presidente del Parlamento, Angelilli, ha ribadito l’importanza del ricordo e dell’esempio della lotta per la legalità condotta da Falcone e Borsellino che non ha colori politici e deve unire tutte le forze del Paese nella ricerca della verità : “Il giudice Borsellino è più di un esempio da seguire: per questo è doveroso che il suo ricordo sia onorato non solo nel giorno dell’anniversario della sua morte, ma ogni giorno con un impegno continuo e un’efficace lotta alla criminalità organizzata”.
Per Rita Borsellino, proprio le scuole e i giovani premiati, provenienti da Sicilia, Puglia, Veneto ed Emilia Romagna sono i veri protagonisti della giornata perché “la cultura rende liberi, la cultura della legalità rende liberi e giusti. Per questo la scuola è da sempre il primo nemico della mafia”.
“Io sono testimone di tanti cambiamenti: ci dicevano che la mafia non esiste mentre ora se ne parla persino al Parlamento Europeo”.
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