Attualità

Bucolo (FdI): “Vigileremo su tutela posti ai docenti disabili nei concorsi”

Ogni giorno devono lottare per fare bene il proprio lavoro di docente con differenti disabilità.

Non esiste, però, ad oggi, una stima ufficiale del numero dei docenti disabili a scuola.

Secondo i dati di OFCS Report, sarebbero più di 100mila, includendo, occorre precisare, anche diverse forme di malattia: dal docente con malattie cardiache a quello affetto da sclerosi multipla, dal non vedente al professore malato di tumore o con problemi di deambulazione.

La stima poggia sul numero di richieste per la legge 104/1992 del personale scolastico (che non riguardano tutte una disabilità personale, ma spesso l’assistenza).

Secondo il Miur, dati reali non ce ne sono “perché si tratta di dati sensibili, che non possiamo raccogliere per questioni di privacy”.

Sull’argomento, nelle scorse ore, è intervenuta la deputata di Fratelli d’Italia, Carmela Ella Bucolo, in particolar modo sulla quota da destinare ai docenti disabili per i concorsi: “Aver previsto la possibilità di inserire l’iscrizione negli elenchi del collocamento obbligatorio è un atto dovuto previsto dalla legge. Si chiama obbligo di riserva e riguarda indistintamente tutti i datori di lavoro, sia essi privati o meglio ancora pubblici”.

Mentre aver previsto per i docenti a tempo indeterminato con riserva “la data e la procedura nella quale ha presentato in precedenza il certificato di disoccupazione al pari dei docenti a tempo determinato”, è una mezza vittoria.

Il punto cardine sul quale bisogna però continuare a dare battaglia è quello che riguarda il numero dei posti scaturiti proprio da questa “quota riserva” in favore delle categorie protette.

“Ho purtroppo il grande timore – afferma Bucolo –  per chi ha un contratto a tempo indeterminato, anche se con riserva, che non gli sarà garantita la conservazione del posto. State comunque tranquilli perché di una cosa sono certa e quindi posso garantire: continuerò a controllare e vigilare, su tutti gli atti che riguardano questa delicata tematica”.

 

 

Andrea Carlino

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