Per combattere il bullismo bisogna agire sulla prevenzione dei comportamenti antisociali e non solo sulla loro repressione: di questo concetto sono convinti i responsabili della Fondazione Sodalitas, associazione promossa da Assolombarda con l’obiettivo di costruire un ponte tra mondo d’impresa e nonprofit, che nei mesi scorsi hanno attivato delle attività formative rivolte agli insegnanti milanesi nell’ambito del progetto “Essere felici a scuola”.
Il percorso è mirato a relazionarsi in modo positivo con la fascia d’età potenzialmente più ricettiva ai messaggi degli adulti, quella tra gli 11 e i 14 anni. Si tratta di “laboratori esperienzali”, della durata di quattro giorni, allestiti all’interno di in una villa in provincia di Pavia. I corsi sono gratuiti grazie al sostegno di sponsor come Fondazione Cariplo, Edison e Ubs.
La prima tornata, sviluppata in collaborazione con Accademia di comunicazione, Comunità Nuova e Ismo, è terminata in questi giorni: “i risultati sono stati straordinari: gli insegnanti sono trasformati nella determinazione e nella voglia di tornare a scuola”, ha detto Ugo Castellano della Fondazione Sodalitas.
La soddisfazione per come stanno andando le cose ha convinto gli organizzatori a coinvolgere, dopo l’estate, altri 150 insegnanti in nuovi laboratori. Definite già le date: i corsi si terranno dal 9 al 12 settembre e poi il 17-20 settembre, il 21-24 ottobre e il 18-21 novembre.
“Approviamo l’idea e il metodo basato sulla sperimentazione della formazione sugli insegnanti che oggi viene esteso”, ha detto Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo. “Quello che oggi è sconvolgente – ha continuato – è l’appoggio che i bulli ricevono dai propri genitori”. In effetti “i bulli ci sono sempre stati” ha precisato il presidente di Ismo, Vito Volpe, ma la novità è che da parte dei giovani con comportamenti antisociali “non c’è più senso di colpa, i docenti si possono anche offendere. E’ una rivoluzione copernicana, ma noi dobbiamo accettare la sfida partendo dall’individuo. E’ giusto ed è un bene che ci sia il superamento della paura, ma il problema nasce se c’è soltanto quello”.
“Vivere la scuola come luogo di benessere, di salute, come spazio accogliente in cui incontrarsi e lavorare sereni, in una dimensione di rispetto e di aiuto reciproco, di solidarietà e di amicizia, è certamente l’obiettivo per il quale tutti noi lavoriamo” ha aggiunto Anna Maria Dominici, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale della Lombardia. Una unità d’intenti sulla quale punta anche l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano, Mariolina Moioli, che ha invitato tutti i soggetti coinvolti nel progetto a potenziare la collaborazione.
“Approviamo l’idea e il metodo basato sulla sperimentazione della formazione sugli insegnanti che oggi viene esteso”, ha detto Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo. “Quello che oggi è sconvolgente – ha continuato – è l’appoggio che i bulli ricevono dai propri genitori”. In effetti “i bulli ci sono sempre stati” ha precisato il presidente di Ismo, Vito Volpe, ma la novità è che da parte dei giovani con comportamenti antisociali “non c’è più senso di colpa, i docenti si possono anche offendere. E’ una rivoluzione copernicana, ma noi dobbiamo accettare la sfida partendo dall’individuo. E’ giusto ed è un bene che ci sia il superamento della paura, ma il problema nasce se c’è soltanto quello”.
“Vivere la scuola come luogo di benessere, di salute, come spazio accogliente in cui incontrarsi e lavorare sereni, in una dimensione di rispetto e di aiuto reciproco, di solidarietà e di amicizia, è certamente l’obiettivo per il quale tutti noi lavoriamo” ha aggiunto Anna Maria Dominici, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale della Lombardia. Una unità d’intenti sulla quale punta anche l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano, Mariolina Moioli, che ha invitato tutti i soggetti coinvolti nel progetto a potenziare la collaborazione.