È davvero toccante la lettera inviata al ‘Corriere della Sera’ da una ragazza di 14 anni di Vigevano, aggredita la settimana scorsa da tre sedicenni che le hanno procurato ferite giudicate guaribili in dieci giorni.
“Una cosa che vorrei dire sul bullismo è che questa gente dimostra solo vigliaccheria nel presentarsi in gruppo per affrontare un solo individuo; così facendo dimostrano solo di aver paura”, ha scritto la studentessa, dal nome Alice, che ha voluto in tal modo rendere pubblica l’inaspettata vicenda di cui è stata vittima.
“Quello che mi è successo a scuola non me lo aspettavo. Una delle tre ragazze che mi hanno aggredita la conoscevo e mi aveva preso di mira da un po’, ma non pensavo che sarebbe arrivata a tanto. Forse ce l’aveva con me perché anche se frequento la prima classe sono stata scelta per un progetto e lei no ed è più grande di due anni. Ma è una cosa che penso io, non sono sicura. Quel giorno mi stavano aspettando fuori da scuola all’uscita. Una faceva il palo, mentre le altre a turno mi tiravano calci. Fortunatamente i miei compagni erano lì e più di una volta hanno provato a dividerci, anche se le tre ragazze hanno continuato a picchiarmi”.
La ragazza suggerisce “a tutti quei ragazzi e bambini che vengono picchiati dai bulli di sentirsi liberi di raccontare ai genitori quello che gli succede o comunque di parlare con un adulto di cui possono veramente fidarsi”.
“È inutile nascondersi – scrive ancora Alice – perché nel bene e nel male le cose si vengono a sapere lo stesso! Bisogna parlare soprattutto se è una situazione come la mia o come quella di tante altre persone, ma alle vittime dico: è bene farvi aiutare perché mi sembra inutile che gli altri vi rovinino la vita per niente, sono persone che non si meritano né la vostra attenzione né la vostra fiducia, ma soprattutto non si meritano il vostro rispetto e la vostra amicizia”.
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La lettera, pubblicata il 23 gennaio sul primo quotidiano nazionale, è stata oggetto di diversi commenti. Anche politici. Mariastella Gelmini, ex ministro dell’Istruzione ed esponente di Forza Italia ha scritto su Facebook: “Brava Alice! Sei una ragazza coraggiosa e la tua voglia di vivere la tua esperienza coi “grandi”, a testa alta, è la scelta giusta. Perché la voglia di condividere la tua esperienza è la carta giusta da giocare.
I “grandi”, come nel caso dei tuoi genitori, sono l’alleato giusto per affrontare i problemi di tutti i giorni, anche quelli spiacevoli. Non è sempre così. Però. Troppo spesso i grandi sono lontani dai problemi e dalla vita dei ragazzi. In fondo anche quelle tre ragazze violente sono, senza però volerle giustificare, vittime della disattenzione dei grandi. Ma assicurare una vita felice ai ragazzi deve essere l’impegno di tutti i grandi, siano genitori o persone impegnate nella vita civile. Perché la vita dei più giovani è sacra”.
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