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Bullismo, a volte i docenti potrebbero fare di più

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Un brutto atto di bullismo scolastico. Il cui atto finale sembrerebbe essere stato realizzato anche grazie ad un atteggiamento troppo permissivo di qualche docente. La vittima stavolta è un tredicenne figlio di immigrati italiani di origine marocchina, seguito da cinque anni dai medici dell’Asl di Bologna perchè fragile, insicuro e dotato di bassa autostima. Ora, cosa fanno alcuni compagni di classe? Anziché sostenerlo, gli tendono una piccola “trappola” e lo umiliano. Col risultato che adesso il ragazzino non vuole più tornare in classe.
Questi i fatti, riportati da un’agenzia Ansa del 25 ottobre. Tutto nasce da un invito dei compagni di classe a partecipare ad attività ludiche pomeridiane. Solo che “lo hanno attirato in una trappola, filmandolo mentre cadeva dalla bicicletta e caricando poi il video (in tre porzioni, già parzialmente rimosse) su YouTube con il titolo ‘Sfigato cade dalla bici’”.
Ora, i genitori hanno denunciato il fatto alla polizia postale. “Non siamo in cerca di responsabili – ha detto la mamma al Resto del Carlino – Vorremmo solo tutelare nostro figlio trasferendolo in un’altra scuola. E’ fragile e un clima migliore gli gioverebbe. Chiediamo che qualcuno di ascolti”. L’episodio ‘incriminato’ è avvenuto a fine settembre. “Era domenica – ricordano i genitori – i suoi compagni di classe sono venuti a casa e gli hanno citofonato. Lui è sceso, contento che finalmente lo avessero chiamato con loro. Una volta arrivati al parco, però, uno di quei ragazzini lo ha caricato sulla bici e si è messo a correre e sgommare”. Lui prova a disarcionarsi e alla fine cade e si fa male. “Lo abbiamo trovato in forte stato d’ansia, gli altri ragazzi continuavano a ridere e offenderlo”. Martedì scorso quel video è comparso in rete e durante la ricreazione è stato proiettato ad un muro della scuola, davanti ai compagni di classe e – secondo i genitori del ragazzino – , come riporta sempre l’agenzia di stampa Ansa, alla presenza di una insegnante, che “ha visto il contenuto del filmato e ha ritenuto che fosse tutto ok, distraendosi a parlare con una collega”. Il giorno dopo i compagni hanno tentato di proiettare nuovamente il video, ma non ci sono riusciti perché due dei tre filmati erano stati rimossi dal sito. Ora il tredicenne non vuole più tornare in classe. E questa è la conseguenza più brutta della vicenda.