Un ennesimo caso di bullismo e discriminazioni ha come sfondo una scuola della Roma Bene: come riporta La Repubblica, una studentessa milanese sarebbe stata vessata costantemente dai compagni, tanto da spingerla a cambiare scuola.
Per quattro mesi, tutti i giorni, quando l’alunna entrava in classe, qualcuno diceva: “C’è puzza di m***a, apriamo le finestre”. E le cantavano contro “Milano in fiamme”. Risolini all’appello, social bloccati o intasati da frasi come “vai a mangiare la cotoletta” o “torna in quel posto di m***a”. Il motivo (se mai ce ne fosse uno)? La giovane era ai loro occhi colpevole di aver lasciato un ragazzo molto ambito all’interno della scuola.
L’istituto, prestigioso, denominato “scuola dei vip” perché frequentato da figli di politici, imprenditori, calciatori e personaggi dello spettacolo, secondo i genitori della ragazza non avrebbe agito tempestivamente per difenderla, anzi, starebbe prendendo tempo. “Non ha mosso un dito per tutelare nostra figlia. L’istituto ha scritto, in una relazione sui fatti accaduti, che quelle erano ‘solo canzoni da stadio’. Come se mia figlia non avesse compreso che, secondo loro, era tutto un gioco. Non è così. Lei è arrivata al punto di pensare di farla finita”.
La scuola deciderà a settembre sugli atti di bullismo. Lo spiega il Chief Education Officer: “C’è un iter che si segue quando i genitori riferiscono lamentele alla scuola, ed è di tre livelli. Si sentono la famiglia, gli studenti, si coinvolgono i presidi e anche altri professionisti. Noi siamo al terzo livello richiesto dai genitori alla metà di luglio. Valuteremo le azioni alla fine del procedimento e dobbiamo aspettare settembre”.
Ma i genitori non ci stanno: “L’indagine si è basata su domande agli studenti di questo tipo: ‘Hai detto qualcosa a Rita?’. Dodici su 32 hanno detto che c’erano stati atti di bullismo, 9 hanno negato, gli altri non si sa. I fatti ci sono stati, semplicemente a scuola non hanno proceduto come dovevano. L’ultimo report è stato vergognoso e scritto dal preside nell’ultimo giorno di scuola, nell’ultima ora. Noi abbiamo denunciato alla scuola quanto subito da nostra figlia già a febbraio e abbiamo fatto scrivere anche dal nostro avvocato”.
“Abbiamo sempre vissuto in giro per il mondo. Quando siamo arrivati dall’Irlanda, ho iscritto i nostri due figli a una scuola internazionale perché così avrebbero ritrovato un percorso didattico già conosciuto negli anni. Ma le differenze sono subito emerse. La scuola di Roma è frequentata da figli di calciatori, soubrette, politici e imprenditori. È giusto dire che ho incontrato anche mamme con la M maiuscola. A Dublino era la scelta di chi lavorava all’estero. L’altra sorpresa è stata che l’80 per cento degli studenti è romano”, ha spiegato la signora.
“Un altro ragazzino è andato via. Anche lui bullizzato da almeno due dei cinque che perseguitavano mia figlia. Andiamo via sconfitti. A Milano mi aspetto persone che almeno non potranno tacciarci di avere un accento diverso dal loro”, ha concluso amaramente la madre della ragazza. La giovane, 14 anni, adesso tornerà a Milano, città dove, semplicemente, è nata.
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