Due alunni 15enni del Catanese hanno fatto disperare compagni e docenti, arrivando anche a chiudere in aula un loro docente.
La coppia di bulli avrebbero creato un clima di paura nella scuola frequentata. Sino a che, in queste ore, non sono stati raggiunti da provvedimenti restrittivi, attraverso cui è stato disposto il loro collocamento in comunità.
I due, sembra che fossero ormai specializzati in aggressioni ad alcuni minorenni della stessa scuola che frequentavano, ma anche nell’insultare con epiteti xenofobi anche gli extracomunitari, rifilare botte e calci alle compagne, accompagnati da gesti volgari a sfondo sessuale.
L’ordinanza, riferisce l’Ansa, è stata emessa dal Tribunale per i minorenni di Catania ed eseguita dai Carabinieri: ipotizza il reato di atti persecutori. I due sono stati condotti in centri diversi di altrettante città siciliane.
Gli insegnanti, si legge nel provvedimento, confermano di conoscere i due destinatari dell’ordinanza “per via dei loro comportamenti antisociali e prevaricatori” e di “essere a conoscenza di vari episodi di bullismo posti in essere dai ragazzi” descrivendoli come ragazzi ingestibili.
Tra i loro ‘obiettivi’, emerge dalle indagini dei Carabinieri, una minorenne, con disturbi psichici, che insultavano anche con il telefonino, creando stati di ansia e paura nella ragazzina, che ha cambiato numero del cellulare, che aveva paura anche di andare nel bagno della scuola da sola.
Tra le vittime figura anche un minorenne straniero, che insultavano utilizzando espressioni xenofobe.
Avrebbero poi minacciato e molestato una minore aggredendola con botte e calci, sia all’interno della scuola che fuori. Rivolgendo epiteti offensivi e facendole gesti volgari a sfondo sessuale. La ragazzina sarebbe stata costretta a cambiare la propria residenza per evitare di incontrare gli indagati in paese e i genitori si sacrificavano per accompagnarla tutte le mattine a scuola per evitare conseguenze più gravi.
Ad uno dei due indagati è contestato anche di aver percosso, insultato e ingenerato un perdurante stato di ansia e di paura nei confronti di un coetaneo, che ha un disturbo del linguaggio e deficit della motricità.
Nel corso dell’anno scolastico 2015/2016 i ragazzi avevano minacciato gli insegnanti e i collaboratori e in una occasione erano appunto arrivati a chiuedere a chiave la porta di un’aula, lasciandovi all’interno un insegnante.
I due giovani persecutori, dopo le formalità di rito, sono stati accompagnati in due distinte strutture di altrettante città dell’isola.
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