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Bullismo, due alunni più grandi per classe per prevenire episodi problematici: al via in una scuola il progetto “Bro e Sis”

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Una scuola di Foggia, come riporta La Repubblica, ha ideato un progetto per combattere fenomeni di bullismo tra gli studenti, dal nome “Bro e Sis”, “fratello e sorella” nello slang angloamericano. Il progetto mira ad accompagnare gli alunni delle prime classi nel complesso passaggio tra la scuola media e quella superiore.

Come funziona

La sperimentazione è rivolta ai 220 studenti circa delle 11 prime classi frequentanti i quattro indirizzi della scuola. Il progetto prevede che ad ogni classe venga affidata una coppia di studenti più grandi, in tutto 22, scelti attentamente tra gli studenti di terza e quarta.

I compiti dei tutor? Aiutare i più piccoli nel difficile passaggio dalla scuola media al liceo, con consigli, spiegazioni, chiarimenti sulla logistica, piccole pillole di chi ci è già passato. Questi studenti si comporteranno insomma come “fratelli maggiori”, contribuendo a migliorare il dialogo tra compagni e con i docenti, favorendo l’integrazione e, perché no, monitorando più da vicino che non si creino dinamiche problematiche.

Soddisfatta la dirigente scolastica: “Credo molto nella valenza positiva di questa iniziativa che, se apprezzata, sarà certamente ripetuta per gli alunni a venire”.

Bullismo all’ordine del giorno

Resta da vedere quali saranno i risultati. Purtroppo bullismo e cyberbullismo sono all’ordine del giorno nelle scuole italiane. Uno degli ultimi episodi ha avuto luogo all’inizio di ottobre a Eboli, in provincia di Salerno. Qui è stata aggredita con violenza inaudita da una compagna di classe a scuola. Da qui la denuncia del padre, a dir poco sconcertato.

“Ci si alza la mattina presto per andare a lavoro – ha scritto il genitore, che ha sporto denuncia ai Carabinieri –  lo si fa con la consapevolezza di aver lasciato i propri figli a scuola, per cui si immagina in un luogo sicuro rispetto alla strada che diventa sempre più pericolosa e invece accade tutto ciò”.

La compagna di classe l’avrebbe prima presa per i capelli, poi le avrebbe sferrato un pugno nello stomaco piazzandole le unghie affilate sul volto tanto da lasciarle uno sfregio evidente. Un gesto talmente violento da spezzarle un’unghia un cui frammento è entrato nell’occhio della vittima.

A quel punto la 13enne ha chiamato i genitori che si sono precipitati a scuola e hanno portato la figlia al pronto soccorso dov’è stata sottoposta a una visita oculistica e un’ecografia all’addome. I sanitari le hanno prescritto sette giorni di prognosi.