Il “bullo” è spesso, a sua volta, una vittima: una persona che ha subito comportamenti violenti, che ha bisogno di riscattare il suo senso di inferiorità prevaricando gli altri, che cerca il dominio per dimostrare la sua forza.
Dopo il caso di Tiziana Cantone, la 31enne di Napoli morta suicida dopo che un video hard era diventato virale, il tema del bullismo e del cyber bullismo è esploso, mostrando in tutta la sua crudezza la pericolosità di un fenomeno che coinvolge tutti; a partire dai bambini e dai ragazzi che oramai iniziano a utilizzare internet prima di imparare a leggere e a scrivere.
“Gli atti di bullismo possono traumatizzare una persona, soprattutto se non ha nessuno con cui parlarne e se non viene aiutato; l’entità di un trauma dipende dal nostro carattere, dal contesto in cui ci troviamo, dal momento evolutivo che stiamo vivendo. Di sicuro, atti di bullismo possono condizionare pesantemente la vita di una persona così come chi subisce violenza sessuale”, spiega Maurizio Costantini, psicologo dell’Aied Roma.
L’a sezione di Roma dell’AIED – Associazione Italiana per l’Educazione Demografica, da sempre vicina alle problematiche sociali, ha lanciato in rete #NOBULLISMO – Voce ai giovani. L’iniziativa vuole sensibilizzare i giovani e la società sulla gravità del fenomeno, e dare ai giovani tra i 15 e i 30 anni la possibilità di offrire un contributo concreto per promuovere la creazione e la diffusione di una società basata su confronto, libertà e sicurezza.
Una parte del progetto è rappresentata da una Una ricerca-sondaggio on line per entrare nel mondo dei giovani, parlare lo stesso linguaggio, capire i motivi che sono alla base della “violenza bulla” e le reazioni di chi la subisce. I risultati ottenuti dalle risposte, che saranno raccolte in forma anonima, saranno analizzate e rielaborate in uno studio che sarà presentato il prossimo 26 novembre.
Per contribuire ad affrontare un tema che rispecchia un grave disagio delle fasce giovanili, l’Aied Roma propone anche una Gara di idee, che permette di vincere un premio del valore di 2mila euro.
Nella stragrande maggioranza dei casi le violenze, psicologiche, verbali o fisiche avvengono nel luogo in cui i giovani trascorrono numerose ore delle loro giornate e vivono le loro principali esperienze, la scuola.
“La scuola ha un compito fondamentale: tra le cose da fare, al primo posto, metterei il tema della comunicazione: promuovere una comunicazione efficace e rispettosa dell’altro all’interno del contesto scolastico e familiare direi che è alla base per prevenire ogni forma di violenza. E’ necessario promuovere una vera e propria cultura all’interno del sistema scolastico dove anche gli studenti diventino parte attiva di un processo di crescita e di apprendimento”, spiega il dottor Costantini.
Altrettanto fondamentale è l’ambiente familiare: “Uno dei problemi più frequenti è che le vittime temono che il coinvolgimento dei genitori possa peggiorare le cose, per questo è importante per i genitori monitorare i comportamenti dei figli, imparare a osservarli e a comunicare con loro in modo aperto e sereno. Far capire che se qualcosa non va si possono prendere delle decisioni insieme, è importante che il figlio partecipi attivamente alla soluzione del problema. Spesso il genitore agisce in preda all’ansia senza tener conto che il problema lo sta subendo il figlio e che va coinvolto nella soluzione, valorizzando così le sue risorse e competenze”, conclude Costantini.
La gara nazionale di idee #NObullismo si sviluppa in tre fasi principali.
La prima fase è iniziata il 5 settembre 2016 con l’apertura delle iscrizioni e delle votazioni online delle idee in gara. Terminerà nel mese di novembre quando sarà chiusa la possibilità di candidare la propria idea (7 novembre 2016) e di esprimere la propria preferenza tramite voto online (10 novembre 2016).
Quindi, si aprirà la seconda fase dell’iniziativa nella quale la Giuria sarà impegnata nella valutazione delle idee ricevute. Questa finestra si chiuderà il 14 novembre 2016.
La terza ed ultima fase di #NObullismo coincide con l’evento di chiusura e la premiazione della prima idea classificata. L’iniziativa, aperta al pubblico, si terrà a Roma il 26 novembre 2016 presso il Grand Hotel de la Minerve e vedrà la partecipazione dei 3 team finalisti, della Giuria, oltre a giornalisti, psicologi, operatori di consultorio ed esperti di settore che, attraverso una tavola rotonda, si confronteranno su bullismo e cyberbullismo.
Il vincitore avrà un premio del valore di 2.000 euro.
Per iscriversi al CONCORSO DI IDEE e candidare la propria proposta clikkare su