Il 7 febbraio è stata celebrata la Giornata nazionale contro il bullismo e cyberbullismo. Per gentile concessione dell’autrice, pubblichiamo la lettera che la prof.ssa Vittoria La Grotteria, docente referente per le attività di contrasto e di prevenzione al bullismo e al cyberbullismo all’Istituto Tecnico Economico “G. Galilei” di Vibo Valentia, ha indirizzato alle studentesse e agli studenti della sua scuola. Il messaggio positivo che emerge da queste righe merita di essere diffuso e rivolto alle alunne e agli alunni delle scuole italiane di ogni ordine e grado.
Care studentesse e Cari studenti,
Alcune e alcuni di Voi mi conoscono già, mentre con tutte le altre e tutti gli altri avremo di certo modo di incontrarci e di conoscerci in questi mesi. Non so quanti di Voi sappiano come in tutte le scuole italiane debba essere nominato un docente che si occupi di coordinare le attività di prevenzione e di contrasto ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo. Lo prevede la legge e, ovviamente, il nostro istituto non può fare eccezione. Per l’anno scolastico in corso il collegio dei docenti ha individuato me quale docente referente. È in tale veste che mi rivolgo a Voi, sperando al contempo, di raggiungere i Vostri genitori.
“Bullismo” e “cyberbullismo” non rappresentano semplicemente due paroline che si trovano nei libri di testo, che si ascoltano in televisione o che si leggono su qualche giornale cartaceo o online; due paroline da utilizzare, eventualmente, in qualche tema di italiano sull’attualità, e basta. Mi piacerebbe dirVi che è così. Peraltro, a questo punto, non sarebbe neanche necessario avere un docente che si occupi principalmente di questi problemi. Ma – ahinoi! – purtroppo non è così. La realtà è ben diversa, come ci raccontano le cronache quotidiane.
Bullismo e cyberbullismo sono fenomeni più vicini a noi di quanto si possa immaginare. Le vostre di compagne o i vostri compagni di banco, e persino – pure inconsapevolmente – voi stessi, potrebbe, potreste, essere vittime o, al contrario, essere responsabili di azioni violente, da parte o nei confronti di coetanei.
Sia chiaro: la violenza non è soltanto quella fatta da calci, pugni, schiaffi. È violenza, quest’ultima, ed è riconoscibile, certo, pure ad occhio nudo. Ma c’è una violenza che non si vede facilmente, che è caratterizzata da vessazioni, da pressioni, da minace subdole, da insulti, e che può lasciare ferite profonde, difficile da risanare, dentro di noi. E c’è una violenza, ancora, che si può perpetrare con gli strumenti digitali, con i telefoni, con i computer, semplicemente ricevendo o inviando un’e-mail, un messaggio WhatsApp, un sms, oppure condividendo delle foto o dei video.
Ci sono momenti, anche piccoli momenti, in cui riceviamo o attuiamo violenza. In tante, tantissime, occasioni neanche ce ne rendiamo conto, perché non siamo educati a sufficienza a gestire la nostra sfera emotiva e a riconoscere forme di abuso. Tendiamo a giustificare, a sottovalutare i problemi. In altre occasioni, invece, ce ne rendiamo conto ma avvertiamo sentimenti di vergogna per non essere abbastanza forse forti. Attenzione, da qui ad entrare in un vortice di dolore, di sofferenza fisica e morale, il passo è davvero breve.
Alla vostra età non deve esserci spazio per la violenza, per forme di prevaricazione o di oppressione. Non può essere, la vostra, l’età dei sogni rubati. È l’età dei sogni da concretizzare, in un ambiente sereno, tranquillo, che custodisca il valore dell’amicizia e che sia capace di costruire relazioni autentiche, basate sul rispetto, sulla reciprocità, sulla volontà di essere ciascuno di Voi aiuto e sostegno dell’altro. Quando l’Agenda Onu per lo sviluppo sostenibile parla dell’esigenza di realizzare “società pacifiche”, chiama in causa noi stessi, le nostre azioni, le nostre scelte quotidiane. Mentre viviamo in un modo dilaniato da guerre, in contesti e in città dove sembra prevalere l’odio, il rancore e l’inimicizia, proprio qui, proprio a scuola, noi possiamo costruire la nostra piccola “comunità di pace”, in grado di guardare alle varietà delle nostre esistenze come risorse che ci arricchiscono reciprocamente.
Personalmente come docente referente, insieme alle altre mie Colleghe e miei Colleghi, sarò al Vostro fianco. Il mio ruolo non è quello di difendervi o di rimproverarvi, dividendoVi tra buoni e cattivi. Più semplicemente, sono a Vostra disposizione per aiutarvi a riconoscere le emozioni e a gestire i conflitti, in senso pacifico e nonviolento, per prevenire e contrare espressioni di bullismo e cyberbullismo (…) Senz’altro troveremo insieme una strada per uscire dal buio della sofferenza e del dolore.
A tutte e a tutti, un cordiale saluto, da estendere alle rispettive famiglie.
Vittoria La Grotteria
A questi temi, e con la presenza diretta anche della polizia di stato, è dedicata la lezione di educazione civica che Tecnica della scuola offre a tutte le scuole italiane e che sarà in onda in diretta il 22 febbraio, alle ore 11,00.
Come è noto l’articolo 5 della legge 92/2029 che istituisce la disciplina trasversale educazione civica è interamente dedicato al tema della cittadinanza digitale che deve essere inserito nel curricolo di educazione civica.
Negli ultimi mesi il tema della cittadinanza digitale è stato investito con forza dall’apparire della intelligenza artificiale generativa (ad esempio ChatGPT perla creazione di testi, Dall-E per le immagini, Synthesys per i video) che amplifica a dismisura la possibilità non solo di mis-informazione e dis-informazione ma anche di azioni di revenge porn oltre al nuovo fenomeno della sextortion, ovvero l’ estorsione con finalità intima.
Ne parleremo con Davide Vassena, responsabile formazione della Fondazione Carolina e con la Vice Questore Lisa Di Berardino, del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Milano.
Fondazione Carolina opera livello di educazione, sensibilizzazione e formazione a tutti i livelli della comunità educante e della società civile, affinché la sicurezza online non sia solo un principio ma anche un valore condiviso. Molto interessanti materiali didattici gratuiti messi a disposizione delle scuole – dalle primarie alle secondarie di primo e secondo grado – a supporto degli insegnanti per educare sulle tematiche del benessere digitale e del rispetto nelle relazioni, online e offline.
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