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Bullismo e insulti ai prof “influencer”, Galiano: “non sarei sereno se mia figlia avesse un docente che scrive quelle cose sui social”

Il prof e scrittore Enrico Galiano torna sulle dichiarazioni del prof Vincenzo Schettini, ideatore della pagina “La fisica che ci piace”. Il docente Schettini in un’intervista Repubblica ha confessato di subire bullismo da parte di colleghi, soprattutto sui social.

Così anche il prof Galiano ha voluto dire la sua, prendendo la difesa dei suoi colleghi “influencer”. In un articolo sul Libraio ha esposto il suo punto di vista che riportiamo di seguito.

Diversi professori e professoresse, maestri e maestre, grazie al web, sono diventate delle vere superstar: a partire da Vincenzo Schettini (fisica), passando per Matteo Saudino (filosofia), Alessia Di Giandomenico, Norma’s teaching e moltissimi altri, questi insegnanti postano le loro lezioni online e sono ormai entrati nel cuore sia di studenti che di non studenti.

Cosa ha portato questo grande successo? Be’, la rete avrà tanti difetti, ma sa essere anche meritocratica: sono oggettivamente bravi, coinvolgenti, appassionanti. Se frequentate un o un’adolescente qualsiasi, saprete che spesso ormai i loro video vengono usati di default per ripassare o studiare, o anche solo per capire a casa argomenti che in classe hanno fatto loro dire “Boh!”.

Ecco, forse è questo il pregio migliore di questi prof influencer: ti fanno capire cose che a scuola non riuscivi proprio ad arrabattartici. E ti fanno, così, sentire intelligente e rilassato quando, purtroppo, spesso invece in classe ci si sente un po’ in ansia e indietro rispetto agli altri.

Quindi bene, no?

No, purtroppo. Non è tutto rose e fiori.

Se andate a farvi un giro su internet sotto ai post di questi insegnanti, spesso vi imbatterete in commenti acidi, sprezzanti, intrisi di sarcasmo e talvolta anche di ferocia.

Non si può piacere a tutti, direte voi, e non posso darvi torto: ma il problema è che la quasi totalità dei commenti sprezzanti… da chi arrivano?

Da colleghi insegnanti.

Ci possono stare delle critiche, come no. Ma un conto è esprimere osservazioni nel merito dei contenuti, un conto è attaccare la persona.

Due esempi su tutti: Vincenzo Schettini e Alessia Di Giandomenico.

Il primo è spesso oggetto di insulti per la capigliatura, perché ride molto nei suoi video e perché, a detta di questi insegnanti-haters, “fa sembrare la fisica una cosa divertente”.

Che, se ci pensate, è più o meno come attaccare Leao perché ride quando gioca e perché fa tanti gol. Non proprio un esempio di buonsenso, no?

Su Alessia, invece, che fa dei bellissimi video su tiktok dove in due minuti ti spiega la grammatica, la geografia, la storia e tanto altro, piovono ovunque commenti sul suo aspetto fisico, sul fatto che sia una bella ragazza.

Come a dire: ti seguono in tanti non per quello che dici, ma per il tuo bel viso!

Ora, lasciamo stare la bassezza di questi commenti e concentriamoci sul problema: e cioè che arrivano da persone che poi, in classe, devono parlare di bullismo, di rispetto degli altri, di educazione civica.

Tradotto: queste persone insegnano. Sono quelli che i nostri figli incontrano a scuola tutti i giorni.

Che poi: posso comprendere – non certo approvare, ma comprendere sì – la loro invidia quando scoprono che esistono perfino prof che fanno amare le materie che insegnano, che non fanno passare la voglia di studiare, ma addirittura mettono curiosità perfino in chi la scuola l’ha finita da un pezzo.

Ma questi commenti e questo odio tradiscono una mancanza di rispetto del prossimo che è qualcosa di molto peggio del non saper far amare la propria materia.

Io non so quanto sarei sereno nel sapere che mia figlia ha come insegnante qualcuno che scrive quelle cose sui social. E voi?

Sara Adorno

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