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Bullismo e violenza di genere, karatè e kickboxing a scuola per imparare a difendersi: l’on Siracusano propone gli sport da combattimento

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Introdurre a scuola gli sport da combattimento e le arti marziali – come karatè e kickboxing – per combattere con efficacia i sempre più frequenti episodi di bullismo e violenza di genere: la proposta è di Matilde Siracusano, sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento e deputata di Forza Italia. Intervenendo alla presentazione del progetto ‘Alleniamoci al rispetto’, l’on. Siracusano ha detto che “contro il bullismo e contro la violenza di genere noi legislatori abbiamo fatto tanto, abbiamo prodotto strumenti normativi efficaci, anche rafforzando le misure di prevenzione. E su questi temi tutte le forze politiche hanno combattuto insieme senza piantare bandierine partitiche. Eppure ogni anno snoccioliamo numeri drammatici. Recentemente abbiamo celebrato la giornata contro la violenza sulle donne, e purtroppo continuiamo a vivere un senso di grande smarrimento di fronte ad un fenomeno drammatico“.

Arrivati a questo punto, senza intravedere miglioramenti particolari, la proposta della sottosegretaria di Stato è quella di “agire su diversi piani. Uno di questi è la scuola, la sensibilizzazione dei ragazzi. E io ritengo che gli sport da combattimento e le arti marziali siano davvero uno strumento straordinario, una medicina efficace per combattere la violenza. Lo dico per esperienza personale, quando avevo otto anni mio padre mi buttò sul tatami, e iniziai da subito a praticare karatè, poi passai alla kickboxing. Non ho imparato soltanto a difendermi, ma ho appreso il valore educativo di queste discipline”.

Imparando e praticando le arti marziali, ha continuato l’on. Siracusano, si acqisisce anche “rispetto per i compagni e per gli avversari: ho maturato una grande forza psicologica per affrontare i problemi e le difficoltà. Da donna ho maturato anche la consapevolezza di avere gli strumenti fisici e psicologici per poter reagire ad un’eventuale aggressione. Questi sport mi hanno dato sicurezza, autostima, una grande forza interiore”.

Alcuni giorni fa, nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il ministro Giuseppe Valditara ha inviato una lettera alle scuole italiane, per sottoloneare il ruolo cruciale dell’educazione nella prevenzione della violenza di genere: con un tono accorato, il ministro del dicastero bianco ha invitato studenti, docenti e dirigenti scolastici a riflettere sulla gravità del fenomeno e a rafforzare il loro impegno nell’educazione al rispetto e all’uguaglianza.

Quindi, ha tenuto a precisare che “gli sport da combattimento non trasmettono violenza, ma aiutano a comprendere come gestire la forza e l’autocontrollo, e soprattutto trasmettono il rispetto, hanno un valore educativo straordinario”.

La sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento ha quindi ringraziato “i ministri Abodi, Schillaci e Valditara, e i vertici di Sport e Salute, il presidente Marco Mezzaroma, l’ad Diego Nepi, e la consigliera d’amministrazione Maria Spena. Adesso l’impegno deve essere quello di diffondere questo progetto su tutto il territorio nazionale. Lo sport è uno straordinario strumento per aiutare i nostri giovani. Come avviene negli sport da combattimento, i ragazzi devono sapere che se cadi a terra ti puoi rialzare, puoi combattere, e puoi vincere. Sempre”, ha concluso Siracusano.