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Bullismo, la metà delle vittime non ne parla a scuola

Per scuola e genitori non c’è da combattere solo il bullismo, ma anche l’omertà che vi ruota attorno. Il dato proviene da un’indagine condotta su mille ragazze e ragazzi dai 13 ai 26 anni in tutta Italia, riassunta in un rapporto presentato il 19 ottobre dal portavoce del “Gay Center”, Fabrizio Marrazzo, presso il liceo Socrate di Roma e nell’ambito della presentazione del progetto ‘Niso’.
Premesso che il 74% dei mille intervistati ha ammesso di aver subito almeno un episodio di bullismo o di discriminazione e che nel 36% di casi il fatto è avvenuto a scuola, quel che preoccupa è il fatto che quasi la metà delle vittime, il 45%, ha detto di non averne parlato mai parlato né con altri studenti né con i propri insegnanti. I giovani rimasti in silenzio hanno anche spiegato che il mancato “coming out” deriva non solo dall’imbarazzo derivante dal rivelare certe situazioni, ma anche dal timore di subire ulteriori discriminazioni o violenze, oltre che il fatto che la società spesso non è portata ad “accettare” e a “capire”.
L’indagine ha inoltre fatto emergere che il 48% dei giovani valuti a presenza dei gay in modo negativo, sia a scuola che al di fuori degli istituti scolastici. Anche la percezione dell’omofobia appare ancora viziata da stereotipi negativi: su un campione di studenti al 95% eterosessuali e al 5% lesbiche e gay tra i 13 e i 20 anni (50% maschi, 50% femmine), il 37% dichiara di conoscere al massimo due persone omosessuali, il 22% conosce da 2 a 5 gay e un altro 22% afferma di non conoscere gay.
Alessandro Giuliani

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