I carabinieri di Novara hanno dato corso a tre misure cautelari del “divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa” emessi dal gip del Tribunale di Novara nei confronti di tre ragazzi ventenni frequentanti un istituto superiore d’istruzione del capoluogo.
Gli indagati, studenti ripetenti della provincia di Novara, sono ritenuti responsabili di reiterate condotte vessatorie con ingiurie, percosse e moti di scherno nei confronti di alcuni compagni di classe minorenni, deliberatamente presi di mira all’interno dell’istituto nel corso dell’ultimo anno scolastico. Secondo gli inquirenti alle vittime sono state provocate lievi lesioni ma, soprattutto, un perdurante stato di timore per la propria incolumità ed una condizione di costante ansietà al punto da indurli ad assentarsi dalle lezioni; i ragazzi presi di mira hanno progettato anche di abbandonare gli studi o di cambiare scuola.
Un ragazzo è stato anche costretto a consegnare quotidianamente ad uno dei “bulli” gli alimenti custoditi per cibarsi durante l`intervallo tra le lezioni scolastiche.
In caso di rifiuto, scattavano le ritorsioni. Inoltre, una volta che all’interno dell’istituto si era sparsa la voce delle indagini in corso, due dei tre indagati avrebbero minacciato un testimone ed uno degli studenti presi di mira, anche con un coltello, di non riferire ai docenti i fatti a cui aveva assistito o di cui era stato vittima. Nel corso delle perquisizioni, eseguite insieme all`esecuzione delle misure, i militari hanno trovato nelle abitazioni degli indagati un tirapugni artigianale, una pistola giocattolo senza tappo rosso ed alcune piante di marijuana. In precedenza era stato anche acquisito un video registrato con un cellulare in cui sono state immortalate alcune delle scene vessatorie avvenute in classe.
Numerosi i reati contestati che si inquadrano e qualificano gli atti di bullismo: atti persecutori, porto abusivo di oggetti atti ad offendere, violenza privata ed estorsione. Le indagini, rese difficoltose dalla iniziali reticenze di alcuni testimoni, che erroneamente ritenevano quelle condotte semplici atti di goliardia, sono state portate avanti grazie anche al coraggio delle vittime e dei loro familiari. Le misure applicate, fra le prime del genere irrogate in tema in provincia di Novara, prescrivono ai tre studenti di non poter comunicare con qualsiasi mezzo od avvicinarsi alle abitazioni delle parti offese, cui dovranno altresì mantenersi ad una distanza minima di 300 metri.
Come si vede nelle immagini filmate con un cellulare in classe gli indagati avevano preso di mira alcuni studenti.