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Bullismo, multe per le famiglie e patente di smartphone a scuola, il dibattito: “Le colpe dei figli non devono ricadere sui genitori”

In questi giorni infiamma il dibattito sul bullismo soprattutto attorno al caso di Riva Ligure (Imperia), cittadina il cui sindaco, come riporta Ansa, ha preparato una modifica al regolamento di polizia urbana che sarà discusso nel prossimo consiglio comunale.

L’idea della Patente di Smartphone

Se i ragazzi faranno i bulli i genitori saranno chiamati a pagare una sanzione amministrativa che va da 300 fino a 1000 euro, che potrà essere investita anche in un percorso rieducativo. Questo il contenuto del provvedimento. Nel mirino chi “dovesse tenere in ambito scolastico e fuori, atteggiamenti che possono costituire pregiudizio per la sicurezza urbana e nocumento per la civile convivenza”.

La decisione si lega a un altro progetto, la Patente di Smartphone, per gli studenti dell’istituto comprensivo: chi non lo userà correttamente non potrà usarlo per un determinato periodo. “L’idea di multare i genitori dei bulli è nata proprio da quel progetto – ha detto il sindaco -. E chiaramente si tratta di un inizio”.

Referente nelle scuole contro il bullismo? Già esiste

L’argomento è stato trattato nella puntata di oggi, 12 giugno, di Mattino5, programma di Canale5. Qui è intervenuto lo psichiatra e psicoterapeuta Raffaele Morelli, secondo cui “Si diventa bulli quando non si ha passioni”. La giornalista Annarita Briganti ha aggiunto carne al fuoco dicendo che a suo avviso occorrerebbe istituire una figura ufficiale di contrasto al bullismo nelle scuole: “Non credo che le colpe dei giovani debbano cadere sui genitori. Partiamo da un concetto di Maria Montessori: nè premi nè punizioni. In ogni scuola ci dovrebbe essere un referente ufficiale antibullismo. Poi per quale motivo non educhiamo alla non violenza con materie scolastiche”, questa la sua opinione.

Bisogna ricordare, in ogni caso, che una figura nelle scuole già esiste: la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo rientrano tra gli obiettivi formativi prioritari indicati dall’articolo 1 comma 7 della legge n. 107/2015. Con la Legge n. 71 del 2017 è istituita nelle scuole la figura del Referente per il Bullismo e il Cyberbullismo che si occupa del coordinamento di tutte le attività educative finalizzate alla prevenzione del fenomeno. L’aggiornamento delle Linee guida del maggio 2021 ha istituito anche il Team antibullismo e il Team per l’emergenza.

Laura Bombaci

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