Nel Lazio oltre il 40% degli alunni delle scuole elementari e medie dichiara di essere stato vittima di episodi di bullismo, mentre l’80% fa sapere di esserne stato testimone. Il preoccupante dato è stato raccolto nei mesi scorsi dall’associazione ‘La maieutica’ che, in collaborazione con la Regione Lazio, ha intervistato oltre 1.300 alunni tra i 9 e i 14 anni frequentanti 40 scuole della regione. Il picco degli episodi di violenza sono stati registrati a Roma, dove si arriva a quasi il 46% di alunni vittime. Nella voce bullismo sono stati compresi episodi generici come ‘l’essere preso in giro’ (66,6%), furti (15%), e minacce (7%). Per quanto riguarda gli episodi di violenza e i maltrattamenti fisici hanno detto di esserne state vittime il 6,5%. I fenomeni di bullismo colpiscono nella stessa misura gli alunni italiani e stranieri, ma questi ultimi hanno dichiarato di non aver sempre la possibilità di essere aiutati (il 28% ha dichiarato anche di vergognarsene).
”Il bullismo – ha detto il presidente de ‘La maieutica’, Antonio De Filippo – si presenta come fenomeno di gruppo, in cui è importante la presenza di “spettatori”. Per questo motivo è necessario individuare soluzioni che non siano esclusivamente limitate alla punizione del bullo, bensì all’educazione del gruppo”. Non a caso, dalla ricerca è emerso che gli alunni che subiscono il bullismo sono in maggioranza “deboli” o con scarsa autostima. Ciò che preoccupa della ricerca è anche il dato riguardante la facile “reversibilità” del fenomeno: il 95% dei giovani vittime di bullismo ha detto di avere a sua volta adottato comportamenti violenti nei confronti di qualche compagno di scuola. A complicare le cose c’è poi lo scarso dialogo su questi fatti sia a casa (solo il 36% ne parla in famiglia) che a scuola (appena il 17% si apre ai professori).