Altro che sistemi d’educazione moderni, incentrati sul dialogo, il ragionamento e la persuasione, distanti anni luce dalle punizioni di una volta. Nel Regno Unito un ampio sondaggio nazionale, i cui esiti sono stati pubblicati il 16 settembre dal quotidiano “The Independent”, ha rivelato che il 49% dei genitori britannici è favorevole al ritorno delle punizioni corporali nelle scuole per dare un forte segnale contro l’imperversare di bullismo ed eccessi giovanili.
Non solo: l’opinione, a dir poco anacronistica visto che questi metodi educativi sono stati aboliti nel 1984, dopo che l’Ue ne ritenne “degradante” l’uso, sarebbe condivisa anche dal 19% degli alunni. Il sondaggio,
La sua formulazione si deve soprattutto al fatto che il Governo del premier conservatore David Cameron ha intenzione di proporre un pacchetto di provvedimenti che dia a presidi e insegnanti un maggior potere di disciplina sugli alunni, come peraltro in base al sondaggio desidera il 98% dei genitori e il 68% dei ragazzi: senza però reintrodurre delle punizioni corporali. Le quali porterebbero sicuramente maggiore rigore. Ma che ricaccerebbero all’indietro uno dei Paese più importanti del mondo per storia, cultura ed economia.
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