Malgrado le nuove leggi preventive e repressive volute dal ministro Fioroni, i tanti progetti di sensibilizzazione adottati dai docenti e la regolamentazione di determinati messaggi da parte dei mass-media gli adolescenti continuano ad essere vittime di prepotenze e bullismo: secondo l’ultimo rapporto Eurispes-Telefono Azzurro l’11,7% dei minori subisce una continua esclusione dal gruppo e il 10,8% è soggetto a minacce; l’8,7% è vittima di furti di oggetti e cibo, mentre il 5,5% è vittima di furti di denaro; il 5,2% dei ragazzi subisce addirittura percosse. Anche i dati sulle provocazioni e prese in giro (35,6%), offese immotivate ripetute (25,8%) e brutti scherzi (19,1%) non fanno sorridere.
Bullismo: non si placa ed imperversa a scuola
Preoccupa non poco anche il fatto che l’ambiente formativo continua ad essere di gran lunga quello dove si svolgono maggiori episodi di prevaricazione (43,4%); seguono la strada (27,3%), i bar e i locali (12%) e gli autobus (5,2%).
Sconfortante anche il dato secondo cui di fronte al bullismo preferisce il ruolo di spettatore silenzioso il 12,3% degli adolescenti: il 7,6% guarda e fa finta di nulla mentre il 4,7% si allontana per paura di diventare vittima degli abusi del prepotente. Il 28,6% pensa infatti che i bulli si vogliano far notare e il 17,1% pensa che lo facciano per il gusto di infierire su chi e’ piu’ debole. Solo il 2,2% assume una posizione accomodante rispetto al fenomeno affermando che le azioni dei bulli sono dettate dalla voglia di scherzare. Il 14,9% li definisce prepotenti e il 14% insicuri.
Secondo sociologi e ricercatori che hanno curato lo studio, giunto alla sua ottava edizione, siamo ormai di fronte “ad una ‘now generation’ del tutto e subito, che vive solo nel presente perchè il futuro appare minaccioso e precario. Sempre più ragazzi si ergono a ruolo di figli-padroni di genitori poco presenti e iperpermissivi incapaci di stabilire regole e di farle rispettare: un rapporto confinati al mero controllo dell’orario di rientro serale e delle vacanze da soli, ma che latitano quando si tratta di modulare il rapporto con la tv, il cellulare o la rete. Eppure i ragazzi, mai come oggi ricchi di cure, di competenze e di opportunità, sono sempre più fragili e soli, sedotti dal consumismo e dipendenti dalle tecnologie, che sanno ‘intercettare’ abilmente – conclude il rapporto – i loro bisogni e desideri”.
Dal Ministero della pubblica istruzione continuano comunque ad essere attivate iniziative per combattere il fenomeno: tra le ultime va segnalato il protocollo d’intesa firmato con l’associazione Codici appena pochi giorni fa specificatamente “per la diffusione della cultura del rispetto e della non violenza tra le giovani generazioni”. I punti dell’accordo prevedono iniziative di prevenzione e contrasto al bullismo, alla criminalità e alla devianza giovanile, attività di sensibilizzazione, educazione e promozione nei giovani e nei nuclei familiari di una cultura della legalità “per contrastare il bullismo e la devianza giovanile e lo sviluppo di nuovi stili di vita”.
Inoltre, ministero e associazione Codici collaboreranno nel sostegno alle attività dell’Osservatorio nazionale e gli Osservatori regionali sul bullismo; promuoveranno la diffusione del valore delle Consulte provinciali studentesche come luogo di incontro generazionale e di preparazione alla vita civile e sociale; sosterranno l’apertura di sportelli specifici operativi per ascolto, consulenza, supporto, tutela e contrasto al bullismo.
Inoltre, ministero e associazione Codici collaboreranno nel sostegno alle attività dell’Osservatorio nazionale e gli Osservatori regionali sul bullismo; promuoveranno la diffusione del valore delle Consulte provinciali studentesche come luogo di incontro generazionale e di preparazione alla vita civile e sociale; sosterranno l’apertura di sportelli specifici operativi per ascolto, consulenza, supporto, tutela e contrasto al bullismo.