L’errore di avere lasciato un bullone nel panino servito a mensa ad un alunno di un istituto comprensivo di Milano si può “estinguere” con semplice multa di 750 euro? Più di qualcuno ha espresso dei dubbi, tuttavia la sanzione corrisponde al massimo importo previsto dal contratto, quindi è quella che dovrà pagare l’azienda che ha fornito il panino con all’interno l’oggetto metallico.
L’incredibile episodio è accaduto lo scorso 15 marzo, quando gli alunni dell’ultimo anno della primaria meneghina consumarono, nel refettorio dell’istituto, un pranzo a ‘sacco’ fornito da Milano Ristorazione dopo avere svolto un’uscita didattica: uno dei bambini, assieme al prosciutto e al formaggio del panino notò la presenza del bullone, per fortuna prima di addentarlo e ingoiarlo.
Adesso, il Comune e Milano Ristorazione, la società comunale che si occupa dei pasti nelle scuole della città, stanno valutando altre iniziative per il danno di immagine subito.
“Secondo una perizia il bullone veniva dalla macchina utilizzata per la preparazione del pane”, ha specificato l’Ansa.
La vicesindaca Anna Scavuzzo lo ha spiegato in una riunione congiunta delle commissioni Partecipate ed Educazione convocata proprio per discutere dell’episodio, cui ha partecipato Bernardo Notarangelo, l’allora presidente di Milano Ristorazione che dopo una decina di giorni dallo spiacevole episodio decise di rassegnare le dimissioni: “Dopo quattro anni di grande impegno, quella vite nel panino è stata davvero un colpo al cuore. La mia è umana stanchezza. Per questo lascio”, scrisse Notarangelo in una nota.
“Anzitutto – aveva aggiunto – voglio fare una cosa che avrei voluto fare fin da quando ho appreso della ‘vite nel panino’. Al riguardo, ho subito disposto verifiche scrupolose, per accertare le responsabilità e renderne conto. Ma al tempo stesso ho pensato subito a quel bambino, a quella famiglia”.
Tornando ai nostri giorni, il sindaco Giuseppe Sala ha annunciato che a breve nominerà un presidente ad interim in attesa del bando per il sostituto, che comunque sarà presidente e non anche direttore generale come è stato finora.
Alla riunione sono stati forniti anche i dati sulle verifiche effettuate dall’unità di controllo, di cui fanno parte 12 persone, di cui cinque concentrate sulla refezione scolastica, cioè sul cibo delle mense: lo scorso anno furono realizzate 191 visite e controllati 18.900 pasti per bambini, 2.044 pasti per adulti e 16.211 pasti nei luoghi in cui vengono prodotti. Per quanto riguarda la qualità sono state 766 le non conformità rilevate, 255 meno del 2021.
Nei giorni scorsi, La Tecnica della Scuola si è occupata delle mense scolastiche “horror” presenti in scuole di tutta la Penisola, a seguito delle ispezioni svolte dai Carabinieri dei Nas per verificare l’operato di 1.058 aziende di ristorazione collettiva presenti all’interno di istituti di ogni ordine e grado, sia pubbliche che private, a partire dagli asili nido.
Di tutte le ditte controllate, in ben 341 (il 31%) sono state riscontrate irregolarità: sono state quindi comminate 482 violazioni penali e amministrative, con sanzioni per 240 mila euro.
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