Sì, gli insegnanti hanno un ruolo delicatissimo; e sì, come in tutte le professioni ci sono colleghi inadeguati, che sbagliano ripetutamente e che dovrebbero fare un altro mestiere (prima di tutto, potremmo dire, quelli che credono che l’insegnamento, il lavoro sulle conoscenze e la relazione educativa siano un fatto burocratico). Ma chi fa questo lavoro, nella maggior parte dei casi, ci crede e lo fa bene, in silenzio, con passione, sollecitudine e affetto.
Il problema è proprio questo: in una società dove nel migliore dei casi dominano l’indifferenza o il fastidio nei confronti dei giovanissimi, sempre più invisibili, e nel peggiore il progetto di farne dei consumatori inconsapevoli e carne da macello per un “mercato” del lavoro che non c’è, gli insegnanti sono gli unici che, come categoria, stanno davvero dalla parte dei bambini e degli adolescenti, li conoscono a fondo, ci vivono insieme tutti i giorni e tutti i giorni cercano di fare il loro bene, attraverso l’istruzione, l’insegnamento, l’esempio e una relazione intergenerazionale di cui le persone in crescita hanno un disperato bisogno; gli unici che stanno davvero dalla parte delle nuove generazioni non a parole (come qualche untuoso demagogo) ma con l’impegno concreto e quotidiano, tra mille difficoltà non di rado create ad arte da chi dovrebbe sostenere il loro lavoro.
E questo no, non va più bene, nel momento in cui c’è una fortissima spinta dall’alto allo smantellamento e alla privatizzazione dell’istruzione pubblica. E siccome gli insegnanti sono gli unici che ancora si oppongono a questo progetto, avendone compreso dal di dentro scopi e natura, è cominciata l’opera di character assassination ai danni dell’intera categoria: tanto qualcuno che, in malafede o inseguendo i suoi fantasmi, prende a pretesto singoli casi per “dimostrare” che gli insegnanti, ad esempio, assegnano compiti o mettono voti per sadismo, non PER gli studenti ma CONTRO gli studenti, si trova sempre.
Insomma, buon 2023 a insegnanti e studenti: insieme costruiremo il futuro, nonostante tutto.
Gruppo La nostra scuola, Associazione Agorà 33