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Buon 5 ottobre a tutti gli insegnanti

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Il 5 ottobre, è la Giornata Mondiale degli insegnanti e chi meglio della Tecnica della Scola, da oltre 65 anni al servizio dell’informazione scolastica, può formulare gli auguri.

A tutti i docenti del mondo e di quelli italiani in particolare, affinché questa ricorrenza sia per loro ulteriore occasione per ricevere i ringraziamenti più sentiti e grati da parte della politica e delle famiglie degli alunni per il delicato compito che loro assolvono nei confronti della società oggi giorno, nei luoghi più disparati e in ogni angolo del mondo.

Portatori di sapere e conoscenze, i Maestri, come anche i grandi dell’arte e della cultura sono nominati, cercano di preparare buoni cittadini, perché proprio dai loro allievi dipenderà il futuro delle Nazioni, non solo in termini di convivenza, di ideali e di rapporti condivisi, ma anche in termini politici perché sui banchi di scuola si prepara la prossima classe dirigente, quella che sarà incaricata di guidare al meglio il Paese.

Anche per questo l’Unesco ha istituito la Giornata Mondiale degli Insegnanti, e pur essendo costoro in Italia i più vecchi del mondo, non perdono la carica per portare avanti la loro opera e la loro “mission” nei confronti dei loro alunni e della loro Nazione che però li retribuisce male e talvolta ha pure scarsa considerazione nel loro ruolo e la loro funzione di educatori.

E se la giornata di oggi è dedicata alla  «Valuing teachers, improving their status», alla Valutazione degli insegnanti, per migliorare la loro condizione, la speranza sta nel fatto che finalmente si cambi passo e si riconosca ai docenti il giusto merito, al di là degli strumenti che con molta superficialità spesso si mettono sul campo a tale fine. Strumenti che talvolta creano conflitti e dissidi piuttosto che ormonica convivenza nel rispetto della proprie prerogative e  professionalità.

È vero che il Ministro ha istituito il Premio al miglior docente dell’anno, proprio per riconoscere a questa professione i suoi delicati compiti, ma è anche vero che sarà oltremodo difficile avere chiara la mappa di tutti coloro che (e sono in tantissimi), dentro oscure classi di oscuri paesi di oscure province, fanno il loro dovere senza chiedere nulla in cambio che non riguardi un pizzico di riconoscenza e qualche grammo di affetto.

Ed è proprio in attesa di queste ricompense morali e affettive  che ancora tanti docenti continuano a fare il loro dovere, a svolgere con passione la loro “mission” diligentemente, decorosamente, onorevolmente senza chiedere spesso nulla in cambio che non sia appunto un sorriso dai loro alunni e la gratitudine delle Istituzioni, quando si ricordano di loro.

Auguri ancora!

 

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