Cari ragazzi,
mi permetto queste righe, per dirvi il mio augurio per il nuovo anno scolastico.
Che sia davvero un “buon anno”, una bella esperienza. Per voi e per i vostri cari.
Mi permetto queste righe perché, come mi capita spesso di dire: siete davvero il futuro e la speranza di questo nostro Paese. Non è retorica, ma la verità.
Cosa posso, in poche parole, augurarvi? Di gustare, di sperimentare la vostra domanda di sapere, di conoscenza, di emozioni.
Sì, anche di emozioni. Perché la vita è fatta di relazioni, amicizie, esperienze.
Quelle che vi danno e vi daranno l’energia per superare gli immancabili momenti non facili, se non difficili. Sapendo, comunque, che anche queste sono esperienze che formano, che fanno crescere.
In classe incontrerete tanti docenti in gamba, che vi vogliono bene, che credono in voi. E che sanno che questo voler bene passa attraverso anche certe verità che è giusto che possiate incontrare: sui percorsi formativi, su aspetti educativi, sulle stesse valutazioni.
Lo studio, detto in sintesi, chiede talento, passione, condivisione, anche sana fatica e dedizione. Amate, perciò, tutti questi aspetti della vita scolastica, ed amate la vostra scuola, che ogni giorno fa di tutto per essere per voi punto di riferimento e specchio del vostro presente-futuro.
E’ la formazione, è la cultura, è la passione che sole possono combattere la superficialità, la moda dell’infinita distrazione, anche l’ignoranza. Perché questi sono i mali che stanno rendendo sempre più difficile il mondo di oggi, che tentano di frenare, cioè, lo sguardo positivo, ogni nostro e vostro pensiero positivo.
“La bellezza salva il mondo”, così si esprimeva nell’“Idiota” il grande Dostoevskij. La bellezza non è solo una questione di gusto, ma è valore etico, valore di vita.
La bellezza, lo ricordo, per i classici significava, proprio per questo, “fare bene”: fate, dunque, bene questi percorsi di vita che la scuola vi propone, renderete bella la nostra società.
Il contesto oggi, lo state comprendendo, è “glocale, cioè globale e locale assieme. Per cui la migliore metafora della conoscenza è il viaggio, virtuale e reale.
E viaggiando siamo obbligati a confrontarci con tutti, anche ad imparare da tutti. Aperti alle domande prima che alle risposte, perché è più facile intendersi sulle domande che sulle risposte. Diffidate, perciò, di coloro che sanno già tutto, che hanno risposte per tutto e per tutti.
La metafora, dunque, del viaggio.
Ci sia consentito qui un pensiero in forma di preghiera per Luca Russo, per il nostro Luca, uscito dal Liceo Brocchi sei anni fa, vittima della violenza fondamentalista, mentre si trovava a Barcellona con la sua Marta, anche lei ex alunna del Brocchi. Teniamocelo nel cuore il nostro Luca, che è un po’ tutto voi, nella speranza, che condividiamo ogni giorno con i vostri genitori, che possiate, meglio di noi, costruire un domani meno carico di violenza e di divisione.
Voi avete un’arma straordinaria: è la vostra energia che, con l’aiuto anzitutto della scuola, potete trasformare in pensiero pensante, cioè in sguardo positivo, in capacità di cogliere anzitutto ciò che unisce, e non quello che divide. Cioè cittadini positivi del nostro tempo.
Buon anno scolastico a tutti voi e alle vostre famiglie.
Il vostro Preside
Gianni Zen
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